Casa di reclusione di Porto Azzurro: aggrediti 4 agenti di polizia penitenziaria

La denuncia dei sindacati provinciali Ugl

Sindacato Ugl

Sindacato Ugl

Livorno, 6 dicembre 2016 - I segretari provinciali del sindacato U.g.l. polizia penitenziaria di Livorno Angelo Montuori e Sabato Angelo, comunicano l’ennesimo evento critico ai danni del personale di polizia penitenziaria in servizio presso la casa di reclusione di Porto Azzurro. Lo scorso 2 dicembre un detenuto italiano, appena assegnato al penitenziario della sede elbana, ha aggredito il personale operante nella sezione del 3° reparto. Il protagonista è un detenuto di origini italiane che, oltre a porre in essere il reato di resistenza al pubblico ufficiale, ha purtroppo causato serie lesioni ai quattro agenti. Per le cure del caso è stato necessario ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio: la prognosi più grave di 7 giorni riguarda un agente che ha subito la rottura del frenulo del labbro superiore, mentre per gli altri tre agenti sono stati prescritti tre giorni avendo riportato distorsioni rispettivamente ai polsi, alla caviglia e ai polpacci.

"Solo grazie alla professionalità di altro personale di polizia penitenziaria accorso in aiuto, nel reparto si è ristabilito nuovamente l’ordine e la sicurezza. I sindacalisti della U.g.l. evidenziano la grande preoccupazione che si registra ultimamente a Porto Azzurro con discutibili assegnazioni, da parte del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma, di detenuti di una certa pericolosità in una casa di reclusione a regime aperto come quella elbana". La U.g.l. polizia penitenziaria chiede al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma "che l'uomo, prima che compia altre aggressioni ai danni del personale o possa promuovere disordini ancora più pesanti, venga trasferito in altri istituti della penisola a regime chiuso e più sicuri, con l’obiettivo di non destabilizzare l’ordine e la sicurezza del reparto di polizia penitenziaria della casa di reclusione. Ormai è evidente che la tensione ed il clima non e’ piu’ sereno all’interno del penitenziario che è diventato una casa circondariale a circuito aperto e non più una reclusione con finalità trattamentali, con seri rischi per l’ordine e la sicurezza interna e pubblica".

"Come è noto, da decenni nel penitenziario di Porto Azzurro vige un circuito penitenziario a socialità aperta che inizia alle 8.30 e termina alle 19 e da un anno a questa parte la direzione, con grande sforzo, si sta adoperando per rilanciare questo istituto con iniziative lavorative, trattamentali e rieducative a favore dei detenuti come ci viene chiesto dall’articolo 27 della Costituzione. La presenza di questi soggetti pericolosi e con problemi psichiatrci- conclude Ugl - di certo non aiuta, anzi impedisce alla direzione e alla polizia penitenziaria di raggiungere gli obiettivi di recupero della persona condannata: senza sicurezza non possono concretizzarsi ne’ trattamento penitenziario nè progetti rieducativi".

Per concludere dicono i sindacalisti: occorre una riforma strutturale che tuteli la polizia penitenziaria dalle aggressioni che assuma iniziative al fine di tutelare l’integrita’ fisica e la personalita’ morale dei poliziotti penitenziari, spesso vittime del sistema penitenziario stesso che forse non riesce piu’ a proteggere nemmeno i suoi operatori. A questo ennesimo grave episodio di violenza seguirà, da parte della U.g.l., una segnalazione ai superiori uffici del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di roma per denunciare le discutibili assegnazioni di soggetti pericolosi e la drammatica situazione che si sta delineando nel penitenziario di porto azzurro. Qualora l’amministrazione penitenziaria non dovesse procedere al trasferimento del soggetto in questione , il sindacato u.g.l. si riserva di inviare un atto di diffida con messa in mora considerato che l’amministrazione ha il dovere di salvaguardare l’integrita’ fisica e la personalita’ morale dei poliziotti penitenziari.