Livorno, 7 giugno 2014 - Piombino secondo Costa Crociere non è un luogo idoneo allo smaltimento del relitto della Costa Concordia,  visto anche che i lavori non saranno completati "prima di fine settembre 2014": "e' pertanto da escludersi che il relitto possa essere portata a Piombino". Ma si accenna anche a un possibile rilascio di idrocarburi durante il trasporto lungo il tragitto. Lo scrive Costa nella relazione cha accompagna il "progetto di trasferimento e smaltimento". Il porto di Piombino, scrive Costa nelle considerazioni che hanno portato alla scelta di Genova e che accompagnano il Progetto di trasferimento e smaltimento, "allo stato attuale non e' idoneo a ricevere il relitto, ne' e' dotato di un cantiere di demolizione. Infatti il porto di Piombino richiede l'esecuzione di opere significative di ingegneria civile, incluso il dragaggio di un canale a -20 metri e la costruzione di una diga di circa un km di lunghezza".

La prima fase dei lavori, "necessari per ricevere il relitto, secondo quanto dichiarato dalla stessa parte proponente, non sara' completata prima della fine di settembre 2014 e, pertanto, e' da escludersi che il relitto possa essere portato a Piombino".

Inoltre, scrive ancora Costa, "sempre secondo quanto rappresentato dalla parte proponente, le opere necessarie per la realizzazione del cantiere di demolizione richiederanno un ulteriore periodo di tempo tale per cui la demolizione non potra' iniziare prima della fine del 2014". Proprio il fatto che non vi sia un cantiere, e' una questione "rilevantissima" ai fini della valutazione finale, perche' Piombino "non e' stata in grado di dimostrare il possesso di alcuna certificazione relativa al cantiere ne' di poter garantire che una volta realizzato questo soddisfera' i requisiti necessari". Ed infine la proposta di Piombino, conclude Costa, era "meno vantaggiosa sotto il profilo economico" di quella presentata da Genova.

POSSIBILE RILASCIO DI IDROCARBURI - "Durante il trasferimento - si legge nella relazione ambientale allegata al Progetto - si prevede che in relazione all'assetto del relitto, alla velocita' di rimozione e sulla base delle aperture presenti a scafo (oblo' e zone danneggiate), possano avvenire rilasci a mare di acque interne al relitto, sostanze e preparati censiti all'interno della Concordia, idrocarburi".

Secondo Costa, pero', "in virtu' delle misure di mitigazione che si prevede di adottare, si ritiene che l'impatto associato alla fuoriuscita di acque marine potenzialmente inquinanti, da prodotti e preparati chimici e da idrocarburi sia di lieve entita'". In sostanza, afferma ancora Costa, "si puo' ragionevolmente ritenere che gli impatti ambientali connessi al progetto di trasferimento del relitto della Costa Concordia al porto di Genova Voltri, possano essere considerati temporanei e poco significati".

Le misure di mitigazioni studiate per la fase di trasferimento, prevedono l'installazione di panne assorbenti attorno al relitto, trainate da due rimorchiatori. "Uno skimmer di recupero olio - si legge ancora nel progetto - verra' messo in mare da un terzo rimorchiatore all'apice dell'arco". Per quanto riguarda invece il recupero di materiali che potrebbero cadere dal relitto, il progetto prevede che venga tesa "una rete da pesca a poppa del relitto, mantenuta in tensione da due imbarcazioni dedicate".

 

ENRICO ROSSI: IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE  ''Questo documento si commenta da solo. Se Costa ha gia' tutto deciso e ce lo fa sapere con un comunicato e' inutile fare una riunione e mettere menti, tecnici ed esperti a lavorare per trovare soluzioni e rilasciare permessi. Il governo deve intervenire: esiste ancora un governo che deve fare le valutazioni di impatto ambientale oppure e' Costa a decidere tutto da sola?''. Cosi' ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, aggiungendo poi che le dichiarazioni della Costa sulla possibilita' di rilascio durante la navigazione ''confermano  la nostra analisi: tenere per 5 cinque giorni la nave in mare significa moltiplicare per cinque il rischio. A settembre il porto di Piombino sara' pronto. Noi continuiamo a chiedere che si tenga in considerazione Piombino. Loro ci hanno impiegato tre anni per preparare lo spostamento, se si aspetta ancora qualche mese e si fa in modo di inquinare meno e' meglio per tutti''.

 

IL SINDACO ORTELLI: COSTA CROCIERE IRRIGUARDOSA, IL GOVERNO INTERVENGA
''Siamo alquanto sbigottiti dall'atteggiamento e dalla superficialità di Costa Crociere che, non curandosi affatto delle ripercussioni che gli annunci fatti fuori dalle sedi opportune possono avere per l'economia della nostra isola, prosegue la sua corsa in solitaria senza un doveroso confronto con gli enti pubblici''. Il sindaco dell'Isola del Giglio Sergio Ortelli commenta così il piano presentato da Costa Crociere per il trasferimento della Concordia a Genova. ''Chiedo l'immediato intervento del Governo e del Commissario Gabrielli - aggiunge - affinché questo tipo di atteggiamento irriguardoso nei confronti dei cittadini, prima ancora che delle istituzioni cessi immediatamente e questa vicenda venga ricondotta ad una più opportuna discussione nelle sedi opportune in cui faremo valere fino in fondo i nostri diritti di territorio oltremodo danneggiato. Così come chiediamo a Costa Crociere immediate rassicurazioni circa le misure indispensabili che vorranno approntare per limitare al minimo i possibili sversamenti di idrocarburi in piena stagione estiva che oggi hanno annunciato".