di Michela Berti

Livorno, 3 giugno 2014 - Alcune anticipazioni dell'intervista che il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Filippo Nogarin, ha rilasciato a 'La Nazione' in edicola martedì 3 giugno.

"Se diventerò sindaco, porterò subito a Livorno l’Esselunga".

L’Esselunga è il 'mostro' commerciale che la sinistra livornese ha sempre tenuto a distanza di sicurezza per salvaguardare il monopolio della Coop. Ma, se vincerà Nogarin, questo monopolio rosso potrebbe trovare un forte oppositore. "Credo nella sana e libera concorrenza - dice il candidato M5S - e per questo creerei le condizioni affinché l’Esselunga possa insediarsi. Nessuna costruzione di nuovi edifici, magari sfruttando i locali lasciati da Decathlon, vediamo...".

In questi giorni però lo scontro tra Nogarin e Ruggeri si è polarizzato sull’aspetto squisitamente politico, dato che i grillini hanno incassato l’appoggio della destra mentre hanno perso quello di una parte della sinistra cittadina. "Ruggeri mi attacca su questo aspetto - dice Nogarin - perché non ha altri argomenti. Pensi invece a dare risposte sulla discontinuità e affronti le difficoltà dei cittadini".

Fronte alleanze? "Il Pd a livello nazionale governa con la destra quindi non vedo come si possa accusare il Movimento Cinque Stelle".

E Ruggeri che ha presentato i nuovi assessori? "E’ inutile che li presenti, tanto non vincerà. Con noi al governo della città inizieremo una vera e propria pulizia di tutti questi piddini che hanno portato Livorno al disastro". 

Non si è fatta attendere la replica di Marco Ruggeri, il candidato sindaco del Pd: "A Livorno non ci deve essere monopolio commerciale. Ho fatto questa battaglia quando ancora Nogarin non conosceva Esselunga"."Voglio portare la concorrenza - continua Ruggeri - al di là delle sigle. Non mi interessa se Esselunga o Carrefour, anche perché l’amministrazione non può portare soggetti privati, ma deve creare le condizioni affinché ci sia la libera concorrenza". Poi l’affondo: "Nogarin non può dire che è favorevole a Esselunga e poi dirsi contrario a nuovi centri commerciali".