Livorno, 1 maggio 2014 - "Affinché sappiate da che piano si casca, ho reiterato a tutti i sindaci di Livorno avvicendatisi al governo della città la sotto riportata richiesta di dedicare una strada alle “False Teste di Modì” che nel caso specifico è indirizzata al sindaco Cosimi e datata all’epoca del suo insediamento".

Ettore Borzacchini rispolvera la lettera per presentarla al prossimo sindaco di Livorno «affinché s’impegni a realizzare questa richiesta che sta a cuore a molti livornesi ed è nei Precetti del Valoroso Sodalizio muschiato».

Ecco la lettera: «Al nuovo sindaco di Livorno vorrei reiterare l’invito che in questi ultimi anni avevo già rivolto a quasi tutti i suoi predecessori e che loro hanno elegantemente glissato, magari con un sorriso di sufficienza e di degnazione graziosa, qual si costuma ai sindaci democratici, ben manierati e avvezzi a trattar col popolo. Dalla mia posizione di osservatore e di esegeta della civiltà labronica contemporanea vorrei far notare al signor Sindaco, come l’episodio dei falsi Modigliani costituisca memorabile evento d’ingegnosa fucìna boccaccesca e di grande merito culturale proprio in virtù della sua natura altamente beffarda e smitizzante. Non solo quindi una “ragazzata” com’ è piaciuto definirla, liquidandola, a qualcuno».

«E ben mi ricordo — continua Borzacchini — quanto e come i suddetti difesero la bufala con teorie estetiche, analisi chimiche, pareri dottrinali anche di fronte alla confessione dei giovani autori. Quindi nel suo genere un’opera d’arte, che va nel nòvero delle grandi beffe della storia, dell’elitròpia di Buffalmacco, della penna dell’arcangelo Gabriello di Calandrino, giù giù fino alla vendita della Fontana di Trevi di Totò, col pregio di esser stata veramente compiuta e non solo descritta dalla fantasìa di un grande della letteratura. Il genio di questi ragazzi deve essere premiato, anche se loro adesso, più maturi, minimizzano l’episodio e lo definiscono con semplicità un divertimento».

Borzacchini propone al futuro sindaco «che voglia farsi promotore di un riconoscimento che in qualche modo testimoni ai posteri la grandezza di questo accadimento, dando mandato di intitolare in quella plaga di Livorno dove trovano degno luogo le magnifiche sorti e progressive della città, la mitica Porta a Terra (come certe vecchie gomme bucate di biciclette), una strada con il nome: Via delle Teste False di Modigliani».