Livorno, 30 aprile 2014 - Il rabbino Elio Toaff compie 99 anni, un compleanno festeggiato in famiglia da questo grande protagonista della vita civile e religiosa del nostro Paese. Una storia straordinaria, celebrata stamani a Roma con "un'ondata di affetto travolgente che ha visto raccogliersi in piazza molte anime della Comunità ebraica capitolina e i ragazzi delle scuole. "Yom Uledet Sameach" ("Buon Compleanno") hanno scandito in coro i presenti rivolti al rabbino, affacciatosi per l'occasione dal suo appartamento antistante la sinagoga", come racconta Adam Smulevich sulla home page di moked.it, il portale dell'ebraismo italiano. 

Una storia che, in un certo senso, comincia con un "no". Quando nel 1938 il regime fascista varò le atroci Leggi razziali, i fratelli Renzo e Cesare Toaff decisero di lasciare l'Italia per raggiungere la Palestina. La stessa cosa avrebbe voluto fare l'altro fratello, Elio (avviato verso il compimento degli studi al Collegio rabbinico livornese), ma quando ne parlò a suo padre, il rabbino capo di Livorno, Alfredo Sabato Toaff,  chiedendogli di lasciare insieme l'Italia la risposta fu categorica: "Un rabbino non abbandona mai la sua comunità".

Questo "no" così netto ha avuto un peso importante non solo nella vita dell'ebraismo italiano, ma anche in quella del Paese. Nato a Livorno il 30 aprile 1915, Elio Toaff ha attraversato tutto il drammatico periodo delle persecuzioni nazifasciste, è riuscito a scampare alla deportazione e alla morte, è stato, come giovane partigiano, uno dei primissimi testimoni della strage di Sant'Anna di Stazzema. Per 50 anni, Toaff ha guidato la comunità ebraica di Roma (è stato anche rabbino di Ancona e di Venezia) giocando un ruolo fondamentale nel dialogo ebraico-cristiano e stringendo un rapporto molto stretto con papa Giovanni Paolo II.

Tra i tanti messaggi arrivati a Toaff, ricordiamo quello del presidente del consiglio Matteo Renzi (che ha  voluto fargli gli auguri alla fine della puntata di "Porta a Porta" del 29 aprile) e quello di Renzo Gattegna, presidente dell'Unione comunità ebraiche italiane che lo ha ringraziato "per il contributo dato a favore di tutte le Comunità italiane insegnando l'orgoglio di essere ebrei e l'importanza di vivere questa identità in un dialogo costruttivo e positivo con tutta la società".

Auguri anche dall'ex vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi (nel suo ruolo di presidente della Commissione Cei per l'ecumenismo e il dialogo) che ringrazia Toaff per il suo impegno contro "i risorgenti razzismi e le risorgenti esclusioni che anche nel nostro tempo e nella nostra cultura prepotentemente si affacciano".

In un'intervista concessa a Guido Vitale per Pagine Ebraiche, alcuni anni fa, Elio Toaff sottolineava l'importanza del coraggio, dello studio e dell'aiuto degli altri: "Non sono tempi facili, si sentono tante storie di gente che soffre, che non riesce a mantenere un equilibrio all’interno della propria famiglia, che non riesce a dominare i propri istinti. O anche che ha solo bisogno di un consiglio amichevole e di una benedizione. Il mio consiglio è di avere coraggio. Ma soprattutto di non perdere mai l’occasione di impegnarsi nelle due attività che ci fanno essere noi stessi. Aiutare gli altri e studiare".