Livorno, 17 aprile 2014 - LA PORTO 2000 ha confermato ieri, nell’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche e il bilancio 2013, il presidente e amministratore delegato Roberto Piccini, fino al 31 dicembre prossimo, con la possibilità di prolungare ulteriormente il mandato se la privatizzazione — prevista entro la fine dell’anno — dovesse per qualche motivo slittare. Si conferma così quanto avevamo anticipato sulla base della volontà, più volte espressa di recente dal socio di maggioranza — cioè la Port Authority — di non creare elementi di «turbativa» nel corso del processo di privatizzazione, che vede l’advisor in opera sia per la valutazione della società sul piano economico, sia sui tempi e sulle modalità della privatizzazione. Un cambio di presidenza in corsa — ha sostenuto il presidente della Port Authority Giuliano Gallanti — poteva creare qualche difficoltà anche e specialmente sul piano politico. Da leggersi come una volontà di non accendere altri scontri tra i partiti livornesi alla viglia delle imminenti votazioni per le europee e le amministrative. Piccini è stato affiancato nel consiglio direttivo della Porto 2000 dai segretari generali dei due enti che ne detengono le azioni: Provinciali per l’Autorità portuale e Giuntoli per la Camera di Commercio. Sarà il nuovo consiglio — costituito appunto dai due segretari generali e dai rispettivi presidenti, Gallanti e Costalli — a ridefinire le deleghe per il presidente Piccini, nel nome di una «collegialità operativa» che è stata raccomandata in particolare da Costalli. Ovviamente soddisfatto, Roberto Piccini ha voluto ribadire alcuni principi espressi anche nel suo intervento in assemblea.

IL PRIMO: malgrado la crisi internazionale che ha creato problemi anche alle crociere, e malgrado la pesante concorrenza creata da La Spezia, la Porto 2000 chiude per il terzo anno di seguito il bilancio in attivo — approvato ieri dall’assemblea — con un 2013 che registra un utile di 1 milione e 100mila euro prima delle imposte. Ma altrettanto importante, secondo Piccini, è che la società sia stata riconosciuta anche al recente salone di Miami come la vera e unica «porta sul mare della Toscana»: un riconoscimento che premia anche l’azione spalla a spalla con gli uffici di promozione della Regione, le sinergie con l’Autorità portuale e specialmente i programmi di potenziamento delle strutture ricettive (alto fondale) oltre a quelli di un vero e proprio «polo delle crociere» con il progetto tra Alto Fondale e Calata Orlando nel nuovo piano regolatore.

DI PIÙ: secondo Piccini sono stati salvaguardati malgrado la crisi cento posti di lavoro, e infine si è lavorato perché la società abbia un’«anima», sia cioè una parte importante nei processi livornesi dello sport popolare, della cultura, delle manifestazioni folcloristiche, delle istituzioni. Un’anima che riversa nella città una parte importante degli utili e si presenta all’appuntamento con il 2015 con molti progetti che porteranno a un rilancio del comparto, comunque vada la preanninciata privatizzazione.

A.F.