Pimbino, 11 aprile 2014 - È INIZIATA la raccolta firme dei sindacati a sostegno dell’esposto alla Procura per turbativa d’asta. Un esposto che vuole far chiarezza sullo svolgimento della procedura di vendita della Lucchini. Per i sindacati qualcosa non è sempre stato chiaro. E così Fim, Fiom e Uilm hanno allestito un gazebo fuori dalle portinerie e uno in città. E in un’ora – il tempo dell’apertura del gazebo - hanno raccolto oltre 500 firme. Questa delle firme è la prima delle iniziative che i sindacati metalmeccanici e le Rsu hanno deciso di effettuare spiegando che “si inizia con una raccolta firme tra i lavoratori e i cittadini per sostenere l’intenzione di presentare un esposto alla Procura sullo svolgimento della procedura”.

 

E INTANTO lunedì i sindacati sono stati convocati a Roma: sarà presentato loro la bozza dell’accordo di programma. Alcuni giorni fa i segretari metalmeccanici erano stati chiari: “Per prima cosa vogliamo essere al tavolo dell’accordo di programma, essere protagonisti e se così non fosse chiederemo alle istituzioni di non firmarlo”, ci avevano dichiarato inoltre che alla base dell’accordo dovevano esserci punti considerati basilari: ammortizzatori sociali ai diretti e alle imprese d’appalto; bonifiche degli impianti, perché l’area a caldo dismessa rappresenterebbe anche un problema di sicurezza; e la collocazione dei lavoratori. E soprattutto però i sindacati restano dell’opinione che in questa fase l’altoforno deve restare acceso.

LA RIUNIONE convocata a Roma per lunedì potrebbe far slittare quella del 16, incontro convocato al ministero dello sviluppo sulla questione degli ammortizzatori sociali. «Il testo verrà illustrato ai sindacati nazionali e territoriali — spiega una nota del ministero. . Nei giorni immediatamente successivi, la messa a punto definitiva e quindi la firma di un’intesa interistituzionale su un insieme di misure atte a sostenere le prospettive produttive e occupazionali dell’area durante e dopo la cessione del sito della Lucchini in amministrazione straordinaria».

 


MA IN QUESTI giorni a tener banco – nell’attesa sempre di un segnale da parte della Smc, attesa per la presentazione dell’offerta vincolante – è la proposta lanciata dai sindacati se qualora l’altoforno chiudesse: «Se chiude non si vota per le Europee».  È LA PROPOSTA emersa dal Consiglio di fabbrica Lucchini, che a molti piace e tanti altri no. Su facebook si è scatenato un acceso dibattito, alcuni addirittura propongono di inviare un post al presidente del consiglio Matteo Renzi informandolo della decisione, sollecitando quindi il governo ad intervenire nella vicenda Lucchini.