Livorno, 1 febbraio 2014 – Il Comune di Livorno non dimentica i compleanni dei propri centenari o ultracentari, i cittadini che hanno tagliato e, in molti casi, anche superato il traguardo del secolo di vita. A maggior ragione non dimentica Garibaldo Benifei ( oggi presidente onorario di ANPPIA nazionale e di ANPPIA di Livorno) che , 102enne, rappresenta per la città la memoria storica, un testimone prezioso della Livorno antifascista.

Garibaldo il 31 gennaio, ha compiuto 102 anni; è nato infatti il 31 gennaio del 1912 a Campiglia Marittima da cui fuggì con la famiglia antifascista per sottrarsi alle persecuzioni degli squadristi.
Come ogni festeggiato centenario livornese, Garibaldo Benifei ha ricevuto da parte del Sindaco Alessandro Cosimi una scatola di cioccolatini con un biglietto di auguri di cui trasmettiamo il testo :

“Caro Garibaldo, in qualità di Sindaco sono formalmente ad esprimerti gli auguri miei personali e quelli dell’Amministrazione in occasione di questa importante ricorrenza. Desidero però aggiungere in qualità di uomo un filiale abbraccio ad una persona tanto preziosa per questo territorio e, se mi consenti, con un portato simbolico davvero significativo. Con grande affetto Alessandro Cosimi” .

Garibaldo Benifei di famiglia antifascista, nel 1922 fu costretto a lasciare Campiglia con i suoi, che si sottrassero così alle persecuzioni degli squadristi. A 12 anni dovette abbandonare la scuola e cercarsi un lavoro. Entrato nel 1931 nell'organizzazione comunista clandestina, due anni dopo fu arrestato. Picchiato dalla polizia, fu condannato a un anno di reclusione per attività sovversiva. Rinchiuso nel "Palazzo dei Domenicani" di Livorno, ebbe modo di conoscere il futuro Presidente Sandro Pertini. Non poté, invece, rivedere sua madre che, gravemente malata al momento dell'arresto di Garibaldo, era deceduta durante la detenzione del figlio. Benifei, che liberato aveva trovato lavoro come operaio in una fabbrica di radiatori, fu di nuovo arrestato nel 1939 e condannato dal Tribunale speciale a 7 anni di carcere. Dalla prigione di Castelfranco Emilia uscì soltanto un mese dopo la caduta di Mussolini. Dopo aver partecipato alle riunioni della "Concentrazione antifascista", dalla quale sarebbe sorto il CLN di Livorno, entrò nella Resistenza. Partigiano sino all'estate del 1944, quando Livorno si liberò dai nazifascisti, Benifei poté finalmente coronare il progetto di sposare la partigiana Osmana Benetti, conosciuta nell'ottobre del 1943. Il loro fu il primo matrimonio civile celebrato a Livorno e Bonifei tornò a lavorare come operaio, ma sempre impegnandosi nell'attività politica. È stato infatti membro del Comitato federale livornese del PCI, presidente di quella Federazione provinciale delle cooperative. In tutti questi anni si è speso anche in associazioni di volontariato e, soprattutto, si è impegnato a testimoniare con i giovani sui valori di giustizia e libertà che sono stati alla base della lotta antifascista e della Resistenza. Presidente a Livorno dell'Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, Benifei è autore del libro Per la libertà, edito nel 1996. Nel 2007 a Garibaldo Benifei è stata consegnata la "Livornina d'oro", uno dei più importanti riconoscimenti della Città di Livorno. Per i suoi 100 anni la città gli riservò una festa a sorpresa al Teatro delle Commedie  con la presenza di numerosi artisti che portarono il loro contributo di poesia e musica  come regalo di compleanno.