LIVORNO-SASSUOLO 3-1

di Alessandro Antico
Il Livorno targato Di Carlo torna alla vittoria davanti al ct Prandelli spettatore e resta aggrappato alla speranza del treno-salvezza. Era dal 3 novembre scorso (Livorno-Atalanta 1-0) che gli amaranto non afferravano i tre punti. Nel frattempo hanno vissuto maremoti e polemiche, ma ora sono pronti a ripartire perché il successo per 3-1 contro il Sassuolo vale davvero tanto oro quanto pesa.

Livorno-Sassuolo comincia con la contestazione dei tifosi amaranto che per i primi dieci minuti disertano la Curva Nord, come annunciato nei giorni scorsi, in segno di protesta per il mancato potenziamento della squadra da parte del presidente Spinelli. Significativo lo striscione: “Da 14 anni a Livorno per speculare… 4 anni di gloria e il resto stagioni amare. Ora è una città che te lo chiede… Se non ti frughi te ne devi andare”. Bello lo striscione di ringraziamento a Davide Nicola per i brillanti risultati che in ogni caso ha ottenuto nel suo anno labronico. 

Questo è l'antipasto di Livorno-Sassuolo, con gli amaranto affidati ora alle cure di Mimmo Di Carlo, approdato in settimana al posto di Nicola e di Perotti con la speranza di guidare la squadra verso la salvezza. Per lui è il gettone numero 166 in panchina: non allenava da un anno e mezzo.

IL PRIMO TEMPO - Il tecnico di Cassino (che nel 2000-2001 fu capitano amaranto) applica un 3-5-2 nel quale tornano Emerson al centro della difesa e Coda a destra. In attacco fiducia a Emeghara accanto a Paulinho. A centrocampo Benassi e, sull'out sinistro, c'è il nuovo arrivato Castellini. Di Francesco invece recupera Berardi in avanti e lo schiera a sostegno di Zaza e Sansone.

Dopo al 4' il Livorno è già in vantaggio. Come nella partita di andata (che finì 1-4 per gli amaranto) a segnare è Greco. Il centrocampista – ricordiamo: Di Carlo ha chiesto espressamente che non venga ceduto - si inserisce, fiuta il pericolo che può provocare nell'area neroverde, si porta sulla sinistra, raccoglie lo spiovente da destra di Benassi e calcia al volo alle spalle di Pegolo. E' un gran gol, un colpo balistico da 10 e lode.
Di Carlo vuole la squadra molto 'corta' e chiede ai suoi di impegnarsi al massimo anche nei confronti fisici per non perdere palla nel contrasto.

Intanto i tifosi cominciano a entrare e vengono esplosi petardi. Partono anche alcune bordate di fischi da parte del resto del pubblico che era già dentro il 'Picchi'.

Al 10' raddoppia Paulinho. Grande azione dalla destra di Mbaye, che dopo un dribbling rimette al centro un pallone sul quale Paulinho esercita un controllo favoloso: il brasiliano calcia dal limite e trafigge Pegolo per la seconda volta in questo match. Gol sotto la 'Nord' che ora si va riempiendo. Paulinho non segnava da un mese e mezzo (Livorno-Milan 2-2) e adesso torna ad alzare le braccia al cielo. Il popolo amaranto è tutto per lui.

E al 14' ancora lui 'rischia' di chiudere la partita, ma il suo sinistro sbilanciato attraversa lo specchio della porta e finisce sul fondo di una spanna. Conclusione sciagurata, questa volta: Paulinho si beve due difensori ma davanti alla porta calcia male.

La 'cura Di Carlo' sembra partorire buoni effetti, almeno per il momento. Il sacro fuoco dell'entusiasmo per il doppio vantaggio alimenta lo spirito d'iniziativa. La squadra è adeguatamente 'corta', attenta, fraseggia di prima con palla a terra, usa le corsie esterne. Interessante il contributo di Benassi che parte da destra e si accentra. Il Sassuolo, per quanto è dato di vedere nei primi 20 minuti, stenta a entrare in partita.

Al 25' c'è il tris. Primo gol in Serie A per Benassi. Lo serve Emeghara sulla destra: il nigeriano-svizzero va in fuga, poi appoggia un rasoterra al compagno che al volo di destro dal limite dell'area spara in fondo alla rete il 3-0. Da sottolineare la prova buona di Emeghara, caparbio, che tiene una posizione più esterna, poi si accentra e favorisce così gli inserimenti degli altri. Ottimo il servizio per Benassi in occasione del gol.

Due minuti dopo il Sassuolo accorcia. Nella prima vera azione offensiva della squadra di Di Francesco, Bardi esce un po' ingenuamente e atterra in area Sansone. L'arbitro Celi non ha dubbi: è rigore e dal dischetto segna Berardi.

L'ultimo quarto d'ora del primo tempo vede il Sassuolo rivitalizzarsi. Il Livorno arretra troppo, è in debito di fiato e favorisce un certo recupero di terreno da parte degli emiliani che si alzano e cercano più che altro gli inserimenti dal loro out sinistro, dove in ogni caso Mbaye fa buona guardia. Cresce il Sassuolo: Berardi fa un grande movimento e il Livorno ne soffre la dinamicità. Il tempo si chiude con gli emiliani più manovrieri e superiori nel possesso-palla, ma questo Livorno c'è.

IL SECONDO TEMPO – Si riparte con il Sassuolo più lanciato. Il Livorno lascia troppa iniziativa ai neroverdi, che già dopo cinque minuti cambiamo qualcosa: entra Floro Flores al posto di Chisbah.
Gli amaranto denunciano il calo già registrato nella parte finale del primo tempo: sono troppo bassi, in posizione di attesa per puntare sulle ripartenze, ma concedono pericolosamente metri agli emiliani che adesso alzano con più decisione la linea di centrocampo.

Entra anche Diego Farias al posto di Sansone. Di Francesco le prova tutte per impostare il suo Sassuolo a trazione anteriore, ma nel primo quarto d'ora il Livorno tiene botta soprattutto perché non si disunisce, conserva l'assetto 'corto' e non cambia mentalità: ripartenze e controllo. Si fa vedere Castellini, che a sinistra governa la sua posizione con l'autorevolezza dell'esperienza. Paulinho è il solito super-generoso: torna indietro a recuperare palloni e, all'occorrenza, a fare copertura a centrocampo.
Emeghara fa moltissimo movimento, tanto che Manfredini deve fargli sentire più volte i tacchetti per fermarlo e rischia il 'rosso'.

Al 24' c'è il cambio Emeghara-Siligardi: più freschezza in avanti anche per gli amaranto, nella speranza di costringere il Sassuolo a non salire troppo. Una nota su 'Eme': non ha segnato, ma è stato molto utile e si vede che ha bisogno di giocare con continuità. Vedremo.

Quattro minuti più tardi esce Greco - che ha dato tantissimo - ed entra Duncan: muscoli e forza per il quadrato di centrocampo, che va cementato perché Di Francesco ora gioca anche la carta Ziegler al posto di Longhi. Nel frattempo salgono complessivamente a sei gli ammoniti del Sassuolo, che non risparmia gli interventi energici per fermare le progressioni amaranto.

Come nella parte finale del primo tempo, anche in questo ultimo quarto d'ora della ripresa il Livorno indietreggia un po' troppo. Vero è che gli emiliani devono comunque spingere se vuole rientrare in partita, ma gli amaranto sono un pochino in affanno adesso nei recuperi.

La chiusura è tutta targata Sassuolo. La difesa del Livorno però stringe i denti, serra i ranghi, fatica, spende, ma la squadra complessivamente non si chiude a riccio. Tiene botta, la truppa amaranto di Di Carlo: c'è continuità 'mentale' con il gioco di Nicola, l'uomo che aveva dato un carattere tosto a questa squadra, ora rinfrancata dal fatto di essere riuscita a segnare tre gol in rapida successione nel primo tempo. Non è poco, anzi: è un segno di vitalità, di volontà, di personalità che, si spera, da questo momento torni ad alimentare un Livorno che, in ogni caso, ha ancora bisogno di acquistare rinforzi, almeno un esterno e un centrocampista.

Ma intanto questi tre punti sono un bel gruzzolo da far fruttare: fanno salire gli amaranto a quota 16 e fanno ben sperare per la prossima trasferta a Catania. Alle pendici dell'Etna sarà battaglia infuocata... 

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