Livorno, 9 novembre 2013 - La Procura di Livorno ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per l’omicidio di Ilaria Leone, 19 anni, uccisa nella notte del primo maggio ai «Piantoni».

La richiesta di rinvio a giudizio per Ablaye Ndoye, 34 anni, senegalese, ritenuto dall’autorità giudiziaria l’assassino della giovane, è stata depositata nei giorni scorsi. Ora spetterà all’avvocato difensore Giovanni Porto decidere se andare davanti a una corte d’assise oppure scegliere il rito abbreviato.

Il legale non ha ancora definito la strategia difensiva per concludere una vicenda tragica che i carabinieri del comando provinciale hanno chiuso nel giro di poche ore dopo il ritrovamento del corpo della povera ragazza.

Il corpo senza vita di Ilaria Leone è stato ritrovato la mattina del 2 maggio, abbandonato tra le potature di olivi.
La ragazza ha subito violenza sessuale ed è stata abbandonata quando era ancora in vita. Una morte orribile.

Ablaye Ndoye continua a a proclamarsi innocente e a sostenere che la sera dell’omicidio non ha incontrato Ilaria Leone, ma dopo aver parlato con lei al telefono ha trascorso la serata a Donoratico senza raggiungere Castagneto. Il senegalese ha ricostruito quella tragica sera del primo maggio nell’interrogatorio sostenuto il 23 ottobre davanti al pm Fiorenza Marrara e davanti ai carabinieri del comando provinciale che hanno svolto le indagini.

Una ricostruzione molto precisa che si scontra però con i risultati dei carabinieri del Ris di Roma che hanno inchiodato il giovane senegalese con prove inconfutabili come le tracce di Dna e liquido seminale. Ablaye Ndoye in attesa del processo è detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano dove ha un comportamento corretto e dove potrebbe incontrare nelle prossime settimane uno dei suoi familiari.

M. N.