Livorno - Il lento convoglio con il rigassificatore offshore della Olt a rimorchio di due mezzi della Saipem è arrivato il 30 giugno a La Valletta di Malta, dove si tratterrà per due settimane. Ripartirà, se il programma verrà mantenuto, alla metà di luglio per essere davanti a Livorno in 5 giorni di navigazione. La sosta del rigassificatore «FSRU Toscana» a Malta è legata, a quanto pare, alla necessità di alcune messe a punto degli apparati montati a Dubai e agli ultimi controlli richiesti dalla Capitaneria di Livorno. L’arrivo a Malta è stato salutato con comprensibile sollievo dalla OLT: c’erano preoccupazioni per il transito del lento e vulnerabile convoglio nella zona del corno d’Africa ancora oggi infestato dai pirati somali.
In attesa dell’arrivo al largo di Livorno del «FSRU Toscana» sono partite ieri le ultime indagini sul fondo marino nella zona dell’ancoraggio. Sono state affidate alla GeoPolaris di Livorno, una piccola ditta specializzata in prospezioni geologiche analisi sul fondo del mare, che doveva già averle finite da qualche tempo ma aveva poi chiesto una proroga alla Capitaneria. L’ordinanza emessa sabato scorso dalla Capitaneria stessa a firma del capitano di vascello (Cp) Umberto Marsili autorizza la GeoPolaris ad effettuate le indagini da ieri utilizzando l’imbarcazione specializzata «Marea» della Labromare. Il lavoro durerà una ventina di giorni e dovrà essere completato prima dell’arrivo del rigassificatore.
L’indagine fa parte del «pacchetto» chiesto dal ministero dell’Ambiente alla OLT per la salvaguardia dei fondali e per la migliore conoscenza degli stessi. Nella zona è stata vietata la pesca e sono altresì vietati transito navale, ancoraggi e ormeggi.
A.F.
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