Castagneto Carducci (Livorno), 8 maggio 2013 - Non c'è alcun mistero né vi sono state negligenze nella mancata espulsione di Ablaye Ndoye, il senegalese accusato di avere ucciso Ilaria Leone a Castagneto Carducci.

L’ufficio immigrazione della questura di Livorno ha chiesto due volte il posto nei centri specifici per l’espulsione, ma si tratta di centri che sono spessi affollati. E anche in questo caso non c’era posto. Intanto il giovane senegalese aveva chiesto asilo politico: una richiesta che gli è stata negata. Nel momento in cui uno straniero fa richiesta di asilo politico viene sospesa la possibilità di esplusione in attesa della decisione degli organismi preposti alla decisione. In questa fase di richiesta di asilo politico che per Ablaye Ndoye si è protratta fino a marzo di questo anno non si può rendere effettiva l’espulsione.

Da marzo fino al giorno del fermo Ablaye, al quale l’asilo politico sarebbe stato negato, era irregolare, ma per essere espulso sarebbe stato necessario individuarlo nuovamente. La normativa in materia di espulsione è una normativa tecnica complessa per la quale spesso la prima difficoltà da parte degli uffici immigrazione è individuare un centro con posti a disposizione.