Livorno, 8 maggio 2013 - Nell'incidente al porto di Genova avvenuto questa notte sono morti anche due toscani.  Uno è un pilota livornese, Michele Robazza, 47 anni, sposato e padre di due figli. C'è grande sgomento fra i colleghi, i piloti del porto di Livorno. Nessuno ha voglia di parlare dell'accaduto e si limitano a dire "se n'è andato un amico e un grande professionista". Lo conoscevano tutti: "un collega eccezionale". Così lo ricordano.

LA PASSIONE PER IL MARE DI MICHELE ROBAZZA: LE FOTO DA TWITTER

Tra le vittime anche Marco De Candussio, 40 anni, originario di Barga (Lucca). Candussio era un militare della Guardia Costiera, sposato, un figlio di 13 anni. E' stato per quasi dieci anni alla Guardia Costiera di Lavagna (Genova), di cui cinque come comandante. Lo scorso anno ha trasferito la residenza a Savignano sul Rubicone (Cesena)

É stata notte di ricerche ininterrotte a Genova. Il bilancio dell'incidente, avvenuto alle 23 di martedì notte è ancora provvisorio: 7 i morti per ora. Uno dei dispersi è stato ritrovato ancora vivo. Soltanto le prime tre vittime recuperate sono state identificate, fra loro Michele. Gli altri due sono: Michele Fratantonio, 30 anni di Rapallo e Davide Morella 33 anni di Bisceglie, entrambe militari della capitaneria di porto.

Al Molo Giano si continua a lavorare per cercare di liberare la banchina da cio’ che resta della Torre di controllo del Porto, una struttura in cemento alta oltre 50 metri. Alle 23 di martedi’ e’ stata colpita in pieno, e inspiegabilmente, dalla poppa della porta container Jolly Nero, della linea Messina. E’ venuta giù di schianto, seppellendo tutti coloro che c’erano al suo interno, 13 persone secondo - appunto - il bilancio provvisorio reso noto dalle forze dell’ordine. La torre, di cemento e vetro, si è come ‘’afflosciata’’ nelle acque nere di molo Giano. Dei quattro feriti accertati, due sono stati ricoverati in codice rosso, altri due sono in condizioni meno gravi. I quattro si sono salvati perche’ sarebbero riusciti a gettarsi in mare prima del crollo della torre. Poche le speranze, invece, di trovare in vita le sei persone disperse.

Sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scandagliato il fondo del porto per tutta la notte, mentre decine di uomini del soccorso lavorano per rimuovere le macerie della torre e delle due palazzine della Capitaneria crollate dopo l’urto. Si opera anche con l’ausilio di un pontone, in condizioni difficili. Dei dispersi, tre sarebbero rimasti imprigionati all’interno dell’ascensore della torre, poi finito o in acqua o sepolto dalla macerie.

Subito dopo l’incidente sono andati  sul posto il sindaco, Marco Doria, il prefetto, Giovanni Balsamo, il presidente dell’AP, Luigi Merlo, l’armatore, Stefano Messina. Sconvolti. ‘’E’ una tragedia inspiegabile’’ ha detto Merlo. ‘’Siamo senza parole, e disperati’’ ha aggiunto Messina. La nave è stata sequestrata. Secondo alcune testimonianze avrebbe avuto un’avaria ai motori, per cui era diventata ingovernabile. ‘’Di certo non doveva essere lì’’ ha commentato Merlo. ‘’Una nave di quelle dimensioni non può far manovra in quella zona’’. Il sindaco Doria ha proclamato il lutto cittadino.

 

IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE ENRICO ROSSI

 

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi esprime il cordoglio alle famiglie delle vittime.  ''Siamo vicini al dolore delle famiglie delle vittime, ai feriti e ai lavoratori del porto'', afferma. ''Tutto questo  - osserva il presidente in un post su facebook - ripropone l'attualita' della sicurezza della navigazione. Un tema su cui la Regione ha richiamato, con precise proposte, l'attenzione del governo e dell'Unione europea fin dall'aprile 2012, pochi mesi dopo l'incidente della Costa Concordia al Giglio''.