Livorno, 22 febbraio 2013 - Non arriva ancora la decisione ufficiale di Costa Crociere su dove andrà il relitto della Concordia. Ma almeno cominciano ad apparire i famosi maxi-cassoni che il consorzio Titan-Micoperi userà per raddrizzare e sollevare i 300 metri di scafo ancora semiaffondato al Giglio. I primi cinque «sponsons» sono arrivati ieri sulla grande chiatta Mak della Fagioli e saranno scaricati presumibilmente tra oggi e domani nel terminal Unicoop del canale industriale, di proprietà dell’ex calciatore Cristiano Lucarelli.

Hanno fatto un viaggio lunghissimo: gli sponsons sono partiti da Ancona, dove li ha costruiti la Fincantieri, e hanno circumnavigato la penisola, con una sosta tecnica a Palermo. La chiatta Mak e il suo rimorchiatore Ril ripartiranno a metà settimana per il secondo viaggio da Castellamare di Stabia. Ne seguirà un terzo, probabilmente da Genova.

Dei trenta sponsons necessari all’operazione, solo ventisei arriveranno a Livorno per una successiva lavorazione sugli accessori: i quattro destinati alla prua del relitto, che presentano curvature e volumi speciali, arriveranno al Giglio entro la fine di maggio.

I cinque arrivati ieri a Livorno sono di due diverse misure: i tre più grandi pesano 500 tonnellate l’uno, sono lunghi 30 metri, alti 11 e profondi 11. I due minori pesano 395 tonnellate e hanno dimensioni ridotte sia in lunghezza che altezza. Diversa anche la metodologia di sbarco: quelli grandi sono su speciali ‘millepiedi’ ruotati della Fagioli, mentre gli altri sono su analoghe slitte. Lo sbarco avverrà grazie a un piano inclinato d’acciaio tra la chiatta e il terminal.

Una volta a terra, un’altra delicata operazione, sempre curata dalla Fagioli, permetterà di rovesciarli di 180 gradi per esigenze di lavorazione. Due containers della Titan sono da alcuni giorni nel terminal con gli speciali ‘anelloni’ che andranno saldati agli sponsons. Mano a mano che le lavorazioni saranno completate, gli sponsons saranno poi avviati al Giglio — sempre con la chiatta a rimorchio — per essere agganciati prima al lato emerso del relitto, poi — una volta raddrizzato lo scafo — al lato di dritta.

Il progetto prevede che ne verrano posizionati 15 per lato. Riempiendo d’acqua quelli di sinistra il loro peso aiuterà a far ruotare lo scafo anche con l’ausilio di tiranti d’acciaio. Una volta in assetto, i cassoni saranno tutti vuotati dell’acqua e riporteranno a galla — si spera — il relitto, che potrà quindi essere rimorchiato via. La Regione Toscana in queste ore sta facendo l’ultimo forcing sulla Costa per Piombino, porto che è stato indicato come il preferito anche dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

Sia l’operazione di rigalleggiamento, sia le ipotesi di destinazione sono state discusse a Roma in sede tecnica tra i ministeri interessati, la Regione e le istituzioni di Piombino. Anche la ICS (International Chamber of Shipping) di Londra ha voluto infirmazioni di prima mano, tanto che il suo presidente, il giapponese Masamichi Morooka, è arrivato a Roma per conferire con i ministri Clini e Passera.