Livorno, 26 gennaio 2013 - Sgomento e disperazione tra gli alunni nelle scuole frequentate da Diego e Angelo Di Alessandro, i due fratellini il primo morto e il secondo ricoverato a causa dell’incendio che ha devastato la loro abitazione in via Piccioni a Salviano. Diego, ricoverato al Meyer di Firenze, frequenta la prima media alla Mazzini mentre il fratello, che non ce l’ha fatta, frequentava la quarta elementare alla scuola di Villa Corridi. La dirigente scolastica della scuola elementare di Villa Corridi, Luisa Lomando, conosce bene la storia del piccolo Angelo: «Era un bimbo dolce e benvoluto da tutti. Ci siamo affezionati a lui subito, consapevoli anche della sua situazione familiare non facile e dei suoi problemi. I suoi compagni di classe hanno legato con lui immediatamente». Si interrompe poi perché la commozione è più forte di ogni altra cosa. Tutto intorno ci sono i bimbi che giovano e corrono nel parco intorno alla scuola sotto un tiepido sole. E’ l’ora della ricreazione.

E' anche la maestra di Angelo, Franca Leone. Fortissimi i sentimenti di dolore e sconcerto sono ancora intatti e forti: «Angelo è arrivato da noi quest’anno ed era seguito dai servizi sociali e dall’insegnante di sostegno. Prima era iscritto alle Fattori». Prende una pausa perché non è facile parlare. Prosegue così: «Voleva essere amato e coccolato... Era di una dolcezza unica e i suoi compagni di classe che lo hanno capito subito si sono legati a lui senza riserve».

La notizia terribile è arrivata a scuola al suono della prima campanella. «Ai bimbi nella classe di Angelo abbiamo detto solo che il loro compagno era rimasto coinvolto nell’incendio che ha distrutto la sua abitazione. I genitori si sono presi il compito di parlare con loro più esplicitamente al momento giusto». La maestra Leone è stata anche l’insegnate della mamma di Angelo: «Nel 1984 arrivò nella mia classe come ripetente dalla prima insieme alla sorella. Era una alunna tranquilla, ma già all’epoca si capiva che lei aveva dei problemi».

Alla scuola media media Mazzini (a poca distanza dalla elementare di Villa Corridi) gli alunni sono più grandi e le emozioni alla notizia della morte del compagno Diego sono state intense. Soprattutto nella sua classe la prima «I». Parliamo con professoressa referente per il sostegno, Licia Montaresi: «Diego è un alunno certificato ovvero con seri problemi legati a patologie specifiche per le quali è stato deciso di farlo seguire da un insegnante di sostegno. Ma alle sue spalle c’è anche una situazione sociale e familiare molto difficile».

Per tale motivo dichiara: «A mio aviso oltre ai bambini andavano seguiti molto più da vicino i genitori e in special modo la mamma che ha seri problemi. Questo è il tipico caso di una famiglia più fragile e in difficoltà di altre e di conseguenza più bisognosa di protezione. I servizi sociali hanno fatto tutto il posssibile per questa sfortunata famiglia, tuttavia ritengo che in questi casi sia necessario andare oltre. Parlo con il cuore lacerato dal dolore per una tragedia che non doveva accadere in una città civile come è Livorno. Magari per loro poteva essere utile una casa famiglia protetta o qualcosa del genere».

E aggiunge: «Troppo speso poi si lascia al volontariato l’iniziativa di sorreggere situazioni serie e delicate sulle quali deve invece essere più massiciamente presente l’operato istituzionale. Insomma il volontariato non può surrogare lo stato sociale». La professoressa di spagnolo Susy Locatelli ci mostra il giornalino dei compagni di Diego: «Dopo quello che è accaduto hanno subito redatto un’edizione speciale dedicata al loro amico e fratello. Hanno scritto: «Forza Diego. Tutta la prima I è con te. Ricordati che noi saremo sempre con te».