Livorno, 18 dicembre 2012 - Alcuni sviluppi nelle indagini sulla rapina risalente allo scorso 28 luglio ai danni dell'imprenditore livornese Simone Gonnelli, 44 anni, hanno portato all'arresto di due persone, mentre una terza risulta indagata.

Gli arresti sono stati effettuati nelle prime ore di stamani dalla squadra mobile livornese, in esecuzione di misure cautelari disposte dal gip, con l'accusa di rapina aggravata e tentato omicidio. La terza persona invece è indagato a piede libero. La squadra mobile ha anche svolto delle perquisizioni.

Lo scorso 28 luglio Gonnelli, imprenditore nel settore della ristorazione e del commercio all'ingrosso di pesce, mentre rientrava a casa, di ritorno dal ristorante disco-bar di cui è proprietario, fu aggredito di notte da due malviventi che prima lo colpirono con un bastone e poi gli spararono a una spalla. Dopo l'aggressione i due fuggirono dopo essersi impossessati di I-Phone, I-Pad, una consolle da dj e il portafogli della vittima.

In carcere, con le accuse di rapina aggravata, tentato omicidio, detenzione e porto di pistola e relativo munizionamento sono finiti Angelo Chiarenza, 51enne di Catania e Saverio Barbera, 44enne originario del trapanese. Un altro siciliano di 53 anni risulta invece indagato a piede libero.

La squadra mobile di Livorno ha effettuato i due arresti stamattina, a seguito di un'ordinanza cautelare emessa dal gip di Livorno per l'aggressione e il tentato omicidio, il 28 luglio scorso mentre rincasava, dell'imprenditore livornese di 44 anni, Simone Gonnelli. Le indagini della polizia sono state molto complesse e hanno avuto una svolta gia' nel mese di agosto, quando un cittadino tedesco comunicava a Gonnelli di aver ritrovato il suo cellulare a Santa Luce (Pisa).

Incrociando i tabulati telefonici della zona con il numero di Gonnelli e' emerso il primo contatto: un cellulare in uso a Chiarenza, uno dei due arrestati, il quale aveva fornito alcune attrezzature per il ristorante di Gonnelli che quest'ultimo non aveva pagato interamente perche' si sarebbero rotte. Il proseguo dell'indagine, secondo la polizia, delinea in maniera chiara anche il movente ''punitivo'' dell'aggressione.

Dall'analisi delle celle telefoniche, inoltre, proprio il cellulare di Chiarenza risultava il 28 luglio sul luogo dell'aggressione e da questo emergeva anche un contatto telefonico con il cellulare di Barbera. Proprio dalle successive intercettazioni telefoniche dei due e' stato rintracciato anche il terzo indagato.

 

Gli arresti di oggi sono stati svolti a seguito di indagini che avrebbero portato a individuare responsabilità e movente dell'aggressione.