di Maria Nudi
Livorno, 4 dicembre 2012  - Dodici poliziotti e un carabiniere feriti nell’assalto di domenica pomeriggio alla questura e alla prefettura di Livorno. Altri quattro erano rimasti feriti sabato sera nel corteo non autorizzato organizzato dal Comitato Ex Caserma Occupata. E’ il bilancio drammatico del fine settimana livornese. Un’escalation di violenza iniziata venerdì sera quando una trentina di antaganisti no Tav si sono presentati al terminal Crociere dove era in corso il comizio di Pierluigi Bersani, perché volevano interrompere il comizio.Tentativo fallito per l’intervento della polizia: un funzionario della questura per bloccare l’irruzione degli antagonisti è rimasto ferito dall’asta di una bandiera.


La mancata irruzione è stata mal tollerata e così la risposta dei facinorosi non si è fatta attendere: sabato hanno organizzato un corteo non autorizzato che ha paralizzato il centro cittadino. E la questura ha risposto: una risposta volta alla tutela della sicurezza dei cittadini, ma che non è piaciuta. Così domenica è scattato il doppio assalto ai simboli della collettività: questura e prefettura. Davanti alla questura sono state chieste le dimissioni del questore Marcello Cardona, obiettivo principale dei manifestanti. Ma Marcello Cardona non si lascia intimidire, anzi non arretra di un millimetro.


Per la prima volta da quando è arrivato a Livorno commenta un episodio: «Non entro nel merito di quanto è successo perché sarà l’autorità giudiziaria a valutare il comportamento di queste persone. Sono stato a parlare con il procuratore De Leo che è un magistrato espertissimo ed equilibrato: le indagini saranno approfondite. Ma per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico la linea della questura resta quella che ci dettano le regole. Chi commette reati e viene meno alle regole si assume la responsabilità delle proprie azioni. La polizia proseguirà nella azione equilibrata di gestione dell’ordine pubblico. Un’azione aperta al dialogo, ma nel rispetto delle regole così come insegna il prefetto Manganelli».


«Va bene — dice Cardona — chi manifesta per un diritto, ma nel rispetto delle regole e nel rispetto di chi non partecipa all’iniziativa. Il questore quando vengono meno le regole non può far finta che non sia successo niente perché commetterebbe fra l’altro omissione di atti di ufficio». Ieri mattina il questore era in ufficio: moltissimi i messaggi di solidarietà da quello del prefetto Tiziana Costantino, alle parole del sindaco Alessandro Cosimi con il quale il questore si è confrontato, ma anche colloqui telefonici con politici. Da quando è arrivato a Livorno la polizia è in strada, perché lui vuole che i cittadini siano e si sentano sicuri: e il rispetto delle regole è il suo obiettivo. Non piace a tutti. Intanto gli investigatori sono al lavoro. Il procuratore Francesco De Leo dice : «Episodio grave. Ci troviamo davanti a centinaia di persone. Il comportamento della polizia è stato prudente e responsabile. Il fascicolo formalmente non ancora stato aperto perché aspetto gli atti. Sono necessari i tempi tecnici».