di Michela Berti

Livorno, 7 ottobre 2012 - Tutto è iniziato venerdì sera su Facebook, quando Daniele Bettinetti, coordinatore dei comitati per Renzi a Livorno, ha scritto sul suo profilo: "'Studenti precari' recitava una striscione. Ma che vordì? Semmai lo sono i vostri genitori, o i poliziotti che mandavate a quel paese e che con difficoltà arrivano a finire il mese con lo stipendio. Voi al massimo, a ragionà così, siete “ignoranti” (nel senso di poco informati). Eppure c’è internet".

A questa posizione, dura, ma del tutto legittima, sono fioccate innumerevoli reazioni. Tra queste anche quella di Francesco Gazzetti che, altrettanto legittimamente, critica (come genitore e cittadino) le parole di Bettinetti; poi, in un secondo post, scrive: "Scusate se mi riaffaccio ma pochi minuti fa ho parlato con Alessandro Cosimi che mi ha chiesto, non avendo un account personale di Facebook, una cortesia, postare questo suo commento. Eccolo qua: "Chi scrive un post come quello che ha dato il via a questa discussione (ovvero Bettinetti, ndr) non è del mio partito. È un epigono sbagliato di Pasolini che sembra non capire il conflitto ed il disagio che sta attraversando i giovani".
 

Non riscuote gran successo e la reazione di Bettinetti è immediata: «Menomale lo capisce lui (riferito a Cosimi, ndr) che fra tagli di asili e scuole che cascano a pezzi mi sembra che abbia avuto una grande occasione per cambiare le cose. Poi se vuole uno scambio pubblico invece di mandare messaggi per interposta persona sarei anche più felice, da cittadino». E prosegue: «Facciamo una cosa, creiamo una situazione seria e aperta di scambio, al di là di uno sterile post su Facebook. E senza pregiudizi. Parliamo di scuola e istruzione e non quelli che sfasciano. Anche perchè la maggioranza era calma».


Al rottamatore non è andata affatto giù la dichiarazione del sindaco e reagisce, ancora, duramente: «Infine chiudo con la considerazione triste che Cosimi, diteglielo, si sente talmente in alto da poter dispensare giudizi di appartenenza a chiunque gli piaccia. Forse perchè è abituato ad un “suo” partito. Ricordategli che c’è un Pd che discute anche quando lui sta zitto». Ieri mattina anche l’assessore Mauro Grassi, fans di Facebook, è voluto intervenire e non dovrebbe aver apprezzato molto l’incursione del suo superiore (sindaco, ndr) perché scrive: «Discussione un po’ tesa: sulle manifestazione degli studenti è sempre stato così. Su questi temi bisogna discutere seriamente, sono d’accordo con Daniele su questo punto, ed evitare di essere “sempre e comunque dalla parte degli studenti”, così perchè fa tanto sinistra, ma anche di non capire che il malessere anche fra i giovani non è solo un elemento psicologico individuale ma anche un grande male sociale e collettivo!».