Piombino (Livorno), 5 ottobre 2012 - La Costa Concordia potrebbe essere demolita a Piombino. Si fa sempre più insistente questa ipotesi, sponsorizzata fortemente dalla Regione Toscana. Il porto di Piombino è la base logistica per tutte le operazioni di cantiere utili alla rimozione e al recupero della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata la notte del 13 gennaio all’Isola del Giglio.

E adesso ecco questa notizia che trapela all’indomani dalla riunione che si è tenuta a Roma, convocata dal commissario delegato e capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli; una sessione del comitato consultivo per l’emergenza successiva al naufragio della Costa Concordia, di cui fa parte anche la Regione Toscana, allargata alla società armatrice e al consorzio Titan-Micoperi. Obiettivo dell’incontro era di definire lo stato dell’arte relativo alle attività in corso per la rimozione della nave.


L'ipotesi della demolizione a Piombino si sta pian piano trasformando in una possibilità concreta. L’idea sarebbe quella di realizzare nel porto un bacino ad hoc fuori dallo scalo, per poi, al termine della demolizione, completare l’opera di “chiusura” del porto verso la centrale Enel.

Si tratta senza dubbio di un’opera faraonica, ma che senza dubbio ha un senso logico e che sarebbe un’opportunità in più per Piombino. Rispetto al termine della messa in sicurezza della Concordia – inizialmente previsto per il 31 agosto 2012 – comunque i tecnici hanno stimato di poter completare i lavori entro la fine del mese di ottobre, salvo ulteriori imprevisti.

Questo ritardo rispetto al crono-programma iniziale, è stato sottolineato, è dovuto a diversi fattori: le condizioni meteorologiche avverse delle ultime settimane, la presenza di forti irregolarità degli strati superficiali del granito del fondo marino e di fessurazioni nella roccia sottostante, la quantità imprevista di roccia da livellare per poter posizionare i basamenti.
m. p.