Livorno, 26 giugno 2012 -  "MORIRÒ per i miei cani": lo diceva sempre a familiari e conoscenti, per sottolineare l’affetto per le sue adorate bestiole. E così è purtroppo è accaduto. Una tragica lite per Marta, una bastardina bianca e nera, e lei Luana Casella, 78 anni, si è accasciata a terra: vani i soccorsi. E’ spirata al pronto soccorso.

 

La donna con la quale la pensionata ha discusso in un negozio di frutta e verdura è di nazionalità ungherese, 44 anni, e da due mesi abita in città. Subito dopo il litigio è scappata. Ma gli agenti delle Volanti coordinati dal dirigente Walter Delfino con i colleghi della Mobile, l’hanno rintracciata mentre stava leggendo su una panchina poco distante da dove abita. E’ scoppiata in lacrime e ha ammesso le proprie responsabilità rendendosi conto della gravità del suo gesto. Si chiama Krisztina Lazar, fa la parrucchiera ed è ospite di un’amica. Tecnicamente è accusata di «morte in conseguenza ad un altro reato» ed ora è ricoverata dove è piantonata anche per sua tutela. Probabilmente sarà denunciata a piede libero. La donna in questura ha confessato, era ancora sotto choc: si è sentita male. E’ stato chiamata un’ambulanza, al pronto soccorso, come si è detto, si è disposto il ricovero.
 

LA TRAGEDIA si è consumata in una drammatica sequenza in un negozio di frutta e verdura in via delle Navi, a due passi dal lungomare. Una zona popolare dove si conoscono tutti. La signora Luana era cliente abituale del negozio gestito da più di un anno da Claudia, di nazionalità romena. Ieri mattina Luana è entrata con Marta al guinzaglio, per far la spesa. Ci sono altri clienti, entra una donna, vestito verde, capelli lunghi. Claudia spiegherà poi alla polizia di non averla mai vista.

 

Comunque sia, l’ungherese rimprovera Luana: «Il cane non dovrebbe stare in negozio, lo vede che mi impedisce di scegliere la merce?». E’ l’inizio del diverbio, una parola segue l’altra le due donne litigano anche fuori dal negozio. Luana Casella poi rientra in negozio ed è quel punto che Krisztina Lazar torna anche lei nel negozio e colpisce Luana alla schiena facendola finire sul vetro del bancone. Poi scappa mentre la titolare del negozio la rimprovera a sua volta: «Non si trattano così gli anziani». Attimi concitati: Luana Casella si accascia, è sempre più pallida, vengono chiamati i soccorsi. Inutili. Alle 10.59 il medico del 118 stila il riferto di morte: arresto cardiocircolatorio da infarto.
 

Intanto la polizia è già sulle tracce della misteriosa donna vestita di verde. E’ una agente della Squadra Mobile, Paola Foti, a riconoscerla seduta su una panchina di piazza Matteotti, sotto i grattacieli dell’architetto Michelucci. Il confronto telematico tra la foto che Paola Foti scatta, l’identikit della donna e la testimonianza della titolare del negozio chiudono il cerchio delle indagini. La parrucchiera ungherese viene fermata. Il caso è chiuso: Marta, la bastardina di Luana Casella, intanto è stata riportata a casa insieme all’altro bastardino della donna. Marta non smette di abbaiare: ha visto la sua padrona accasciarsi e ha capito che non sarebbe più tornata.