Livorno, 18 aprile - Entro il fine settimana si sapra' a chi verra' affidato il recupero
del relitto della Costa Concordia.
Tutto e' avvolto nel massimo riserbo anche perche' si tratta di
un'operazione complessa e delicata per un valore che supera di gran
lunga i 200 milioni di dollari.
Le societa' rimaste nella 'short list', tra cui anche il gruppo Neri di
Livorno con il partner Smit, sono reduci dall' incontro convocato dalla
London Offshore Consultance, lo studio di professionisti marittimi cui
spetta la valutazione tecnica sui progetti di rimozione del relitto
presentati, prima della decisione finale degli assicuratori di P&I. In lizza
sono rimaste quattro societa', ma solo in tre dovrebbero essere state
selezionate per la decisione finale. Oltre a Neri-Smit, e la statunitense
Titan, outsider e' l'olandese Mammoet, famosa per il recupero del
Kursk.
La gara, secondo quanto appreso, resta imprevedibile. Intanto dal
gruppo Neri parlano di 10 mesi complessivi per portare a termine
l'operazione di recupero, prima del successivo smantellamento. Dopo
la riparazione dello squarcio nello scafo, la Concordia verrebbe
sollevata, svuotata dell'acqua interna (che verrebbe pompata
all'interno di una petroliera per evitare sversamenti in mare) e
rimorchiata, forse, nel porto di Livorno fino al grande bacino di
carenaggio in muratura da 350 metri, attualmente inutilizzabile perche'
necessiterebbe di pesanti interventi di manutenzione.
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