Livorno, 6 maggio 2011 - Il vescovo di Livorno Simone Giusti ha incontrato questa mattina negli uffici della Curia una delegazione dell'Arcigay locale. ''Una posizione di avanguardia rispetto alla realta' nazionale della Chiesa Cattolica in Italia'', ha commentato in una nota il segretario livornese dell'Arcigay Calàero Catavaio.

 
Il prelato, si legge nel comunicato, ha ribadito ''che la Chiesa cattolica non può non essere a favore dell'amore e ha chiesto di aprire un dibattito su che cosa si intenda con la parola amore, mostrandosi favorevole a ripetere l'incontro ''nel tentativo di abbandonare una dinamica di scontro e contrapposizione tra Chiesa e realtà omosessuale''.


Il colloquio, fissato da tempo, ha toccato vari temi. ''Il vescovo Giusti - scrive Catavaio - ha testimoniato un'apertura alle tematiche relative all'omosessualità, in controtendenza rispetto alle chiusure che vengono nello stesso giorno dall'arcivescovo di Palermo Paolo Romeo che ha vietato una veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia''.


La sezione livornese dell'Arcigay ha presentato al presule livornese un quadro dell'associazionismo 'lgbt' cattolico riportando pure ''il disagio dei molti omosessuali cattolici che si sentono divisi tra la volonta' di vivere serenamente e visibilmente la propria affettività e la feroce condanna religiosa che ancora grava sulle loro esistenze''.

 
Giusti, si legge nella nota, ''ribadendo che 'siamo tutti persone' ha espresso parole di vicinanza e solidarieta''' e esprimendo anche ''una forte condanna rispetto a ogni tipo di discriminazione nei confronti degli omosessuali, contro ogni atto di aggressione fisica o mentale e contro l'isolamento''.