Livorno, 27 ottobre 2010 - Lo sgombero, con l’intervento dei vigili urbani, nei riguardi dei coniugi Labellarte dall’immobile attiguo a quello che resta del circolo tennis Polisportiva Ardenza, di cui sono ancora i titolari, ieri mattina non si è svolto. La situazione rimarrà invariata almeno fino a quando, si dice ufficiosamente, non sarà trovata una sistemazione alternativa per questa coppia alla quale il Comune vuole dare il benservito dai manufatti che ha fatto realizzare abusivamente — così sostiene — su sue aree avute in concessione nel 1992. Ma gli abusi per i coniugi Labellarte sono stasti sanati. Intanto Marcella Amadio (gruppo Pdl-Amadio), che da anni segue questa vicenda, svela un retroscena incredibile. "Tempo fa ho chiesto agli uffici competenti del Comune l’accesso agli atti relativi al fascicolo che riguardava l’allora cooperativa Tennis Giovanile Banditella (poi trasformata in Polisportiva Ardenza)». In una comunicazione scritta di Susanna Cenerini nel 2006 (responsabile ufficio edilizia privata del Comune) in risposta alla richiesta della Amadio, si legge: «Per motivi indipendenti dalla mia volontà, la pratica relativa al Tennis Giovanile Banditella risulta introvabile già da diversi anni". E "detta pratica — precisa la Cenerini — è stata richiesta anche dal Tribunale di fronte al quale pende un contenzioso civile e stiamo continuando la ricerca".
 

 

La amadio lo ha saputo solo ieri. "Ma io non vivo sulla luna — ha tuonato — per cui se mi volevano mettere al corrente della situazione lo potevano fare eccome". E aggiunge: "E’ scandaloso il fatto che la documentazione sia sparita per cui c’è da presumere che in questa vicenda qualcosa non torni". E invoca ancora una volta "l’istituzione di una commissione di inchiesta". L’amministrazione pesantemente chiamata in ballo replica: 2Nel 1998, per consentire alla cooperativa di poter accedere al credito bancario, il Comune concesse un’ipoteca sulla nuda proprietà dell’area in questione". Sull’area in concessione furono realizzate opere in parziale difformità dalla concessione edilizia rilasciata dal Comune a seguito delle convenzione del 1992; per tali difformità, relative a porte e finestre, il 30 dicembre 1999 fu rilasciata una concessione in sanatoria ( n. 596). "La sanatoria non ha riguardato gli immobili realizzati su aree diverse da quelle date in concessione" afferma l’amministrazione, che ha cercato di stipulare cooperativa Tennis Giovanile una convenzione di rettifica della convenzione del 1992 che "la Tennis Giovanile non ha mai sottoscritto». Per cui nel 2004 «è iniziate nei confronti della cooperativa una procedura di esecuzione forzata da parte dell’istituto bancario che aveva concesso il credito. Il 13 maggio 2008 l’area e gli immobili realizzati sul terreno oggetto della convenzione del 1992 furono acquistati dalla Condacò".
 

 

E nel dicembre 2008 "il nucleo di polizia giudiziaria dei vigili urbani verificò che nelle aree limitrofe a quelle oggetto della primaria concessione erano state realizzate opere abusive. Nel 2009 il Comune ha emesso un’ordinanza di sgombero. Ed è stata risolta la convenzione del 1992". La cooperativa ha allora fatto ricorso alla giustizia ordinaria e amministrativa senza successo.