Livorno, 16 luglio 2010 - Dopo il ritrovamento di Saida e Amira, le due bambine di cinque e tre anni di madre livornese e padre tunisino sottratte dal genitore nell'aprile del 2009, dopo mesi di dolorosa attesa e lontantanza, oggi Laura Dini, la mamma, ha finalmente potuto riabbracciare le sue bimbe.

 

''Le ho viste questa mattina in tribunale dopo 15 mesi e ora sono qui accanto a me, può immaginare la mia gioia''. Ha la voce ridente Laura Dini, raggiunta per telefono all'ambasciata italiana a Tunisi dove si trova con le sue bambine Saida e Amira.  Le sono state restituite questa mattina nel tribunale di Ben Arous (alla periferia sud di Tunisi) dopo che il padre tunisino, in seguito alla richiesta di separazione della moglie, le aveva rapite e nascoste nonostante una sentenza di un tribunale di Tunisi le avesse affidate alla mamma. 

 

''Erano un po' frastornate - ha raccontato Laura Dini, livornese di 36 anni - non ci siamo dette molto perché le bimbe parlano arabo, solo Saida, la più grande, capisce e parla un po' in italiano. Mi ha chiesto dove ero stata in tutti questi mesi, perché non ero con loro. Ho risposto che ero qui che le ho cercate tanto e in ogni quartiere di Tunisi e dei villaggi vicini''.  Il padre le ha nascoste spostandole continuamente perché la polizia non potesse ritrovarle e infatti Saida ha raccontato alla mamma che spesso venivano portate da un posto all'altro, da una casa all'altra e quando uscivano le camuffavano con cappelli e sciarpe perché nessuno le riconoscesse.

 

La ricerca delle bimbe è stata lunga, complessa e con qualche timore per lo stato di salute delle piccole sino ad oggi pomeriggio, quando il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi ha annunciato il loro ritrovamento e ha ringraziato le autorità tunisine per la collaborazione.  ''Una bellissima notizia'' ha commentato Rosa Calipari, vicepresidente dei deputati Pd, che ha ricordato l'interpellanza presentata in febbraio al ministro degli Esteri Franco Frattini insieme ad Alessandra Mussolini, presidente della commissione infanzia. 

 

''Non mi sono mai rassegnata a vivere lontana da loro - ha detto Laura Dini - ho fatto di tutto, ma non sarei mai riuscita a rivedere le mie bambine senza l'aiuto di molti, il governo italiano, l'ambasciatore, gli avvocati, i miei amici e mio padre Elio che ha lanciato numerosi appelli perché le sue nipotine fossero ritrovate e restituite alla mamma''.  Questa mattina Laura Dini è stata accompagnata al tribunale di Ben Arous dalla polizia tunisina che continuerà a vegliare su di lei, perché è intenzionata a restare a Tunisi dove lavora e ha una casa. ''Adesso non ho più paura - ha spiegato - ora è tutto cambiato, anche il mio ex marito e la sua famiglia hanno capito. Quanto alla possibilità di comunicare non mi preoccupo, i gesti parlano più delle parole e le bambine impareranno presto anche l'italiano''.

 

L'annuncio del ritrovamento delle bambine era stato dato questa mattina dal Sottosegretario agli Affari Esteri, Stefania Craxi. "La polizia tunisina - si legge in una nota - ha rintracciato Saida e Amira dopo mesi di crescenti ricerche, ed a seguito delle incessanti sollecitazioni del Sottosegretario Craxi e della personale attenzione dedicata al caso dall'Ambasciatore italiano a Tunisi, Piero Benassi. La signora Laura Dini ha potuto riabbracciare questa mattina le sue bambine, che sono in buone condizioni fisiche".