Livorno, 15 giugno 2010 - Stava lavorando in un cantiere della Azimut Benetti quando è caduto in acqua ed è morto annegato. Vittima della tragedia avvenuta questa mattina intorno alle 9 un operaio di 38 anni di origini albanesi, Dashnor Qalliaj, che era arrivato ieri a Livorno insieme alla squadra di operai della ditta ligure di cui faceva parte. L'impresa, di Sestri Levante, aveva infatti l'appalto all'interno del cantiere livornese per lavori di sabbiatura sulle imbarcazioni.

 

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Polmare, sul posto insieme al magistrato, alla scientifica ed agli ispettori della Asl, l'operaio sarebbe caduto nella striscia d'acqua che separa il 'bacino galleggiante' del cantiere dalla banchina. Del tutto inutile il coraggioso tentativo di un compagno di lavoro di salvarlo, un livornese di 49 anni, tuffandosi in acqua. La vittima, che non sapeva nuotare, indossava la tuta da lavoro e le scarpe antinfortunistiche e aveva con sé alcuni attrezzi da lavoro. Subito sono state avviate le ricerche da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco e della Guardia costiera, che sono riusciti a riportare a riva il cadavere dell'uomo. E non appena si è diffusa la notizia dell'incidente, sono arrivati al cantiere il sindaco Alessandro Cosimi, il presidente della Provincia Giorgio Kutufà e il presidente dell'Autorità portuale Roberto Piccini, oltre all'amministratore delegato di Azimut Benetti Vincenzo Poerio.

 

Dashnor Qalliaj lascia la moglie e due figli con i quali abitava a Sestri Ponente, nel Genovese. Oltre ai colleghi, tutti sotto shock, tra cui il fratello. Gli operai del cantiere navale Azimut Benetti hanno indetto una protesta a partire dalle 11 con astensione dal lavoro per tutto il giorno.

 

I COMMENTI DEI POLITICI E DEI SINDACATI

Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi: "Nell'esprimere il cordoglio per la morte di questo giovane operaio voglio dire che quando muore una persona che va a lavorare, che doveva riportare a casa il pane per i suoi figli, è sempre una morte ingiusta. Sicuramente la magistratura indagherà su questa vicenda per cercare di capire le dinamiche dei fatti e per individuare le eventuali responsabilità. E lo farà, come sempre, con grande attenzione. Ne ho parlato con il magistrato incaricato delle indagini, dott. Giaconi, persona di grande competenza e sensibilità, che ha assicurato impegno e attenzione verso questo tragico fatto. Ci saranno certamente tutte le risposte, ma c'è un lato oscuro di questa situazione, che è quello che ci fa interrogare, quando c'è una morte sul lavoro, per capire se si è fatto tutto per poterla evitare. La nostra - ha concluso il sindaco  - non è solo una solidarietà emotiva, ma è una reazione anche razionale: sono convinto che le Istituzioni facciano bene a far sentire la loro vicinanza alle famiglie di coloro che hanno meno, che vivono drammi come quelli di oggi, di questo operaio, che, da quello che ho capito, era al suo primo giorno di lavoro in questo cantiere".
 

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: ''La morte è sempre uno scandalo. Ma lo è ancora di più quando si muore sul lavoro. Si allunga l'elenco delle vite spezzate mentre si lavora. E' un elenco a cui vorremmo porre fine e che ci impegna senza scorciatoie a rafforzare e radicare le regole per la sicurezza su tutti i posti di lavoro''. Il presidente Rossi ha espresso tutta la propria solidarietà e vicinanza, anche a nome della giunta, ai familiari dell'uomo.

 

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vittorio Bugli: "La terribile morte sul lavoro dell'operaio Dashnor Qalliaj ci lascia ancora una volta sgomenti e richiama tutti noi a svolgere meglio e fino in fondo un ruolo di vigilanza e di impulso nei confronti di coloro che devono applicare e far rispettare al meglio le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo, come in altri casi, occorre anche che rapidamente la magistratura accerti eventuali responsabilità. Anche a nome dei consiglieri Pd in Regione, esprimo la vicinanza e il cordoglio alla famiglia di Dashnor Qalliaj e ai suoi colleghi di lavoro".

 

La capogruppo dell'Idv in Consiglio regionale, Marta Gazzarri: "L'ennesimo incidente mortale sul lavoro ci ricorda che bisogna garantire nei fatti, e non solo a parole, la sicurezza dei lavoratori. La tragedia avvenuta stamani a Livorno fa emergere ancora una volta e con forza, questo grave problema. Non possiamo più permetterci di rimandare una seria revisione delle norme di sicurezza sul luogo del lavoro. In Toscana continuano ad essere troppe le vittime di quello che è ormai un vero e proprio stillicidio non più accettabile. Bisogna individuare e punire i responsabili, diretti e indiretti - ha concluso Gazzarri - e attendo fiduciosa i risultati delle indagini della Procura di Livorno. A nome del gruppo politico che presiedo esprimo il più sincero cordoglio alla famiglia della vittima, alla moglie di Qalliaj ed ai due figli". 

 

I consiglieri regionali toscani della Federazione della Sinistra - Verdi, Monica Sgherri, Paolo Marini e Mauro Romanelli: "Apprendiamo con profondo rammarico la notizia dell'operaio albanese morto stamani al cantiere Azimut Benetti a Livorno. Auspichiamo in tempi rapidi un'indagine che accerti se le norme sulla sicurezza siano state debitamente rispettate. Alla moglie e ai due figli di Dashnor Qalliaj esprimiamo il più profondo cordoglio. Chiediamo alla Regione Toscana di vigilare sempre con la massima attenzione sulla sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro".

 

La segretaria regionale della Cgil Toscana con delega alla salute ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro, Daniela Capelli: "Sempre più difficile trovare parole per esprimere il dolore, la rabbia di fronte all'ennesimo incidente mortale sul lavoro. Anche la rabbia certo, il sentimento che insieme al cordoglio per una giovane vita spezzata era nel cuore e nella testa dei compagni di lavoro della vittima che si sono immediatamente fermati per un'ora di sciopero di protesta. Il lavoro è vita - ha aggiunto la sindacalista -, non può, non deve uccidere".

 

Il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti: "La scomparsa questa mattina di Dashnor Qalliaj va ad aggiungersi ad una lista di morti bianche che cresce ogni giorno di più. Non possiamo consentire che il lavoro, fondamento della nostra Repubblica democratica, sia svolto senza la piena e completa sicurezza. Dobbiamo promuovere -  ha aggiunto Chiti - una solida cultura in questo senso e applicare e far rispettare con il massimo rigore la legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutti i lavoratori devono potersi sentire tutelati, compresi gli immigrati, spesso oggetto di sfruttamento in quanto in posizione di maggiore debolezza. Ai familiari di Dashnor Qalliaj va la mia vicinanza e il mio sincero cordoglio per la grave perdita".