Cilp-Gruppo Neri, il matrimonio s’ha da fare: il via libera dalle assemblee con 77 'Sì'

L’impresa della Compagnia cede il 50% di quote societarie: un affare da 10 milioni

Piero Neri

Piero Neri

Livorno, 28 gennaio 2015 - IL DADO è tratto, adesso si passa alla quantificazione in termini di soldoni. Perché con ben quattro assemblee, due delle quali informative e due ieri in sede deliberante, i portuali hanno deciso a forte maggioranza di cedere fino al 50% della Cilp, ovvero dell’impresa della Compagnia, al gruppo Neri e al gruppo Negri: che dovranno decidere se separatamente o con una società condivisa. L’assemblea dei portuali a dato l’ok alla trattativa con 77 si, 21 no e 5 astenuti. Intorno a questa maxi operazione erano fiorite da mesi indiscrezioni e anche fantasie: ma entrambe le parti in causa si erano trincerate dietro un rigido riserbo, puntigliosamente rispettato. Quasi siano i valori della Cilp sulla base dei quali trattare tuttavia non è un segreto. DSi era parlato già di 10 milioni. La Compagnia-Impresa ha la titolarità delle concessioni in porto, comprese quelle di alcune delle banchine più strategiche per in futuri assetti, e cioè l’Alto Fondale e parte del molo Italia; ha i preziosi terreni della Paduletta, alle spalle della sponda est della Darsena Toscana, dove in tempi di vacche grasse ha sbarcato decine di migliaia di auto nuove e dove oggi si ipotizzano strategici trasferimenti (Tco e non solo); ha concessioni di aree delle Fs anch’esse strategiche per il nuovo piano regolatore; ha infine i contratti d’impresa per il lavoro sulle banchine. E non sfugge che proprio sul lavoro in banchina di recente si è trovata la soluzione dell’agenzia interinale proprio grazie all’impegno dei Neri (e alla presidenza dello stesso Piero Neri). La Cilp poi ha “figliato” altre società di primaria importanza per il porto, come il Terminal Darsena Toscana (con il gruppo di Luigi Negri) e il Faldo, cioè l’autoporto di Collesalvetti che con la ripresa del mercato dell’auto anche in Italia sta tornando ad essere nell’interesse di più d’un grande operatore internazionale (qualcuno sta bussando alla porta proprio in questi giorni). Entrambe queste realtà hanno soci importanti: il gruppo investimenti genovesi di Luigi Negri in Darsena Toscana, il gruppo milanese Koelliker per il Faldo.

GLI INTRECCI Societari che si possono indovinare sono, ovviamente, numerosi e di grande interesse per il futuro del porto. Compresa l’offensiva della holding che fa capo a Piero Neri, uno degli imprenditori portuali livornesi più dinamici da tempo: dopo aver rilevato le azioni ex D’Alesio in Sintermar (di cui ora le sue società hanno il 50 per cento, a fianco tra l’altro del più grande armatore europeo dei ro/ro, Manuel Grimaldi), dopo essere diventato socio “pesante” in Labromare, dopo il “soccorso” in Alp ai lavoratori e gli innumerevoli impegni intorno ai suoi storici Costieri (compreso l’allargamento al settore degli oli alimentari) il gruppo sembra intenzionato a diventare protagonista in Cilp anche del lavoro e dei prossimi sviluppi di altri comparti. Qualcuno ricorda che a breve saranno aperte gare internazionali per la Porto 2000 dei traghetti e crociere, dei bacini di carenaggio e del mega-sogno livornese della Piattaforma Europa, ovvero il terminal dei containers del futuro. Il gruppo Neri non è storicamente un terminalista come principale vocazione. Ma mai dire mai. Nel comunicato ufficiale a fine dell’assemblea, Enzo Raugei, presidente di Cilp sottolinea che «il possibile ingresso nel capitale Cilp di due importanti operatori internazionali dovrà garantire sia il mantenimento delle caratteristiche storiche di rappresentanza dei soci lavoratori della Compagnia portuali, sia l’accentuazione delle sue caratteristiche imprenditoriali attraverso l’integrazione del management». E inoltre «contribuirà al raggiungimento degli obiettivi il partenariato tra CPL e CFT che sarà messo a disposizione della Cilp” in un quadro di “aggregazioni tra operatori portuali e logistici che ne aumentino la capacità finanziaria per affrontare nuovi investimenti».