Chiazza nera in mare minaccia il litorale di Rosignano. Era fuliggine

La sostanza di origine fumogena si era propagata da un natante che aveva riscontrato un problema alla testata del motore. Allarme tra i bagnanti e balneazione interotta per circa tre ore.

La macchia tossica che ieri pomeriggio ha destato allarme sul litorale rosignanese

La macchia tossica che ieri pomeriggio ha destato allarme sul litorale rosignanese

Rosignano (Livorno), 12 luglio 2015 - Una grossa chiazza scura, da molti erroneamente ricondotta al petrolio, si è estesa rapidamente nello specchio di mare antistante Rosignano alle ore 12 circa di ieri mattina. Ad individuarla per primi i bagnini degli stabilimenti balneari “Liana” e “Lo Scoglietto” che senza indugi hanno prontamente interdetto l’accesso al mare per i tantissimi balneanti che si apprestavano a tuffarsi in acqua per godere del fresco refrigerio.

Immediata anche la segnalazione alle Capitanerie di porto di Castiglioncello e Vada che hanno inviato sul posto alcuni agenti per svolgere una serie di sopralluoghi, visto che la grossa chiazza, estesa circa quindici metri per quindici, nel frattempo era stata trascinata della corrente raggiungendo il litorale del Circolo Canottieri Solvay e del bagno “Lillatro”. Come detto, però, non si è trattato di uno sversamento di petrolio, bensì di una sostanza chimica esalata da un natante salpato poche ore prima dal porto Cala de’ Medici con destinazione Isola d’Elba.

Come ci ha spiegato il maresciallo Antonio Cusumano, comandante della Capitaneria di porto di Castiglioncello: “Intorno alle ore 11 siamo intervenuti al largo del porto di Rosignano dopo aver notato un’imbarcazione privata dalla quale fuoriusciva del fumo nero. In pratica il natante aveva riscontrato un problema alla testata del motore che aveva provocato il propagarsi di una colonna di fumo. Quest’ultimo, venendo a contatto con l’acqua, ha prodotto una chiazza scura sulla superficie marina fatta di una sostanza fuligginosa legata, appunto, ad una componente fumogena. I bagnini dei quattro stabilimenti interessati si sono ben comportati interdicendo la balneazione ma la macchia, già intorno alle ore 16, si era quasi completamente dissolta. In caso di necessità eravamo comunque pronti per intervenire con delle panne galleggianti assorbenti. Ma non ce n’è stato bisogno”.

Da sottolineare anche il grande sforzo compiuto dai guardaspiaggia del Circolo Canottieri, guidati dal responsabile Fabio Melani, che per evitare l’ingresso della chiazza tossica all’interno della baia artificiale all’interno dello stabilimento (il famoso “gozzetto” dove decine di bambini, ogni giorno, fanno il bagno) si sono adoperati installando con successo delle barriere “fai da te” realizzate con grossi teli impermeabili e fissate in prossimità dei pennelli.