Giovani, carini e di buona volontà. In 170 alle selezioni per 10 posti alla Caritas

Al via le audizioni degli aspiranti volontari

Suor Raffaella a colloquio con una candidata

Suor Raffaella a colloquio con una candidata

Livorno, 31 ottobrte 2014 - «SONO QUI con la speranza di entrare in graduatoria e di avere una opportunità. Ho frequentato le scuole superiori e mi sono diplomata. Ho lavorato come segretaria, ma da due anni sono a spasso. Non c’è lavoro». Samuela Cerretini, livornese, è una bella ragazza mora, ha 26 anni, e ieri mattina faceva parte del gruppo di 170 giovani livornesi, entro il trentesimo anno di età, aspiranti al servizio civile della Caritas. Sul piazzale davanti alla sede di Torretta, il quartier generale della Caritas, gli aspiranti al servizio civile sono arrivati prima delle 9 e hanno aspettato pazientemente e con la speranza nel cuore di entrare nei primi 10 posti. Perché i posti disponibili sono solo 10, gli altri rimarranno in graduatoria. Per la Caritas Diocesana è stato un giorno speciale dedicato solo alle selezioni. Tre turni di colloqui che sono andati avanti fino alle 14.30. Suor Raffaella Spiezio, presidente della Caritas Diocesana, ha sottolineato «Il grande numero di giovani che ha presentato domanda dimostra come la situazione lavorativa sia precaria e come sia difficile l’inserimento nel mondo del lavoro sul nostro territorio. Il servizio civile non è un lavoro eppure per questi giovani è una speranza. Abbiamo organizzato sette postazioni per i colloqui e poi valuteremo il punteggio». Storie, tante storie di giovani che hanno bisogno di lavorare e che non riescono a trovare uno sbocco. Racconta Sandy Aquilini «Ho 24 anni. Purtroppo non ho terminato gli studi superiori. Vivo con il mio compagno. Ho bisogno di lavorare. Ho cercato altre soluzioni, ma non sono riuscita a trovare un’occupazione. Ho bussato a tutte le porte. Ma se non ha esperienza non ti prendono, ma se non lavori come fai a fartela l’esperienza. Spero in questa opportunità». 

A SANDY che ha come mascotte il suo cagnolino Nuvola, fa eco Chiara Costa, 27 anni, livornese: «Ho la fortuna di vivere con i miei genitori. Da sette anni lavoro in un punto Snai, ma per la crisi lavoro solo la domenica. Male che vada questa esperienza mi sarà servita e farò del volontariato». Sul piazzale e nella sala da aspetto i giovani aspiranti al servzio civile aspettano il loro turno, alcuni sono accompagni da amici, sui loro volti speranza e un po’ di appresione per il colloquio. A Teresa, una delle collaboratrici della Caritas, il compito di chiamare i giovani per il colloquio. Stefano Russo, 22 anni, di Novara è già nell’anticamera delle postazioni «Mi sono presentato perché questa esperienza mi piace e mi sento motivato». Il servzio civile presuppone valori morali ed etici ed una forte motivazione alla solidarietà. Valentina, Giulia, Anna sono alcune «esaminatrici» anche loro sono emozionate perché sentono il peso della responsabilità. A vigilare affinchè tutto si svolga con la massima correttezza c’è suor Raffaella Spiezio, fosse per lei quei giovani entrerebbero tutti, ma così non si può fare. Ma per dieci uno spiraglio sul futuro si aprirà. In bocca al lupo. 

Maria Nudi