Call Center, Geu Impianti pronta ad assumere alcuni telefonisti

La piccola realtà di Fornacette tende la mano ai lavoratori di Guasticce: in ballo una decina di posti

Oltre 350 lavoratori rischiano il posto: per pochi di loro uno spiraglio dalla vicina Fornacette

Oltre 350 lavoratori rischiano il posto: per pochi di loro uno spiraglio dalla vicina Fornacette

Livorno, 28 marzo 2015 - Quando è Davide a tendere la mano al gigante Golia, la storia è destinata a cambiare il suo corso. Quella della Geu impianti srl di Fornacette, in provincia di Pisa, non è una semplice operazione aziendale ma anche una lezione di vita in un momento di grave crisi occupazionale. Una lezione che regalerà quantomeno un barlume di speranza a una (pur minima) parte dei 350 addetti del call center di Guasticce, verso i quali il “piccolo’’ call center della Valdera ha lanciato la scialuppa di salvataggio. In questi giorni l’agenzia diretta Eni spa – che lavora da anni nel settore dell’efficienza energetica, dal fotovoltaico all’illuminazione led, passando per la pianificazione di risparmio per gas e luce – ha aperto le selezioni per dare una chance ad almeno una decina di operatori telefonici livornesi. “Abbiamo ben presenti le difficoltà che sta vivendo la People Care e abbiamo preso a cuore il caso anche in nome del nostro passato professionale. Un passato che ci lega a Seat Pagine Gialle con cui abbiamo iniziato a lavorare un ventennio fa – spiegano gli amministratori del gruppo, Enrico Lenzi e Giancarlo Celli –. Quella di Fornacette è una realtà più modesta rispetto alla loro, ma in pochi anni siamo riusciti a dar lavoro a quasi 200 persone, curando l’intera filiera dell’energia sul territorio pisano. Al nostro call center ci sono circa sessanta impiegati che ‘cresciamo’ direttamente noi: molte ragazze, qualche uomo e alcuni studenti che approfittano della flessibilità oraria della mansione per portare avanti gli impegni universitari. Resta però libera ancora una decina di posti. Saremmo e felici di fare colloqui anche con i telefonisti labronici. Diamo la nostra massima disponibilità, sebbene le opportunità che offriamo possano sembrare esigue davanti a certi numeri”. Uno spiraglio quindi che non vuole creare false aspettative nell’esercito dei 350 “disperati’’, ma che non passerà inosservato. Se non altro per il gesto di grande solidarietà dimostrato verso i colleghi labronici, caduti in disgrazia. “Quello del call center è un mondo molto particolare che richiede doti specifiche e molta flessibilità”, concludono i due amministratori dell’agenzia fornacettese.