Bibbona, la 'casa del prete' finisce sotto indagine

Ostello o b&b di lusso esente dall’Imu: la minoranza solleva un polverone e la polizia municipale avvia gli accertamenti

Una delle camere  della «Casa del Prete»09

Una delle camere della «Casa del Prete»09

Bibbona, 4 marzo 2015 - Un ostello per i pellegrini in cammino sulla Francigena, che dà ospitalità in cambio di un’offerta alla parrocchia? O un B&B di lusso (quindi non esente dall’Imu) che fa concorrenza ad alberghi e agriturismi nel cuore storico di uno dei borghi più suggestivi della costa etrusca? È quello che stanno cercando di appurare gli agenti della polizia municipale di Bibbona, sollecitati dall’intervento del capogruppo di Responsabilità Civica, Massimiliano Rugo. Che, sulla spinta di alcune segnalazioni arrivate dai residenti della zona, punta il dito su «La casa del prete», alias la finemente ristrutturata - con lavori conclusi a maggio 2014 - ex canonica della pieve di Sant’Ilario (XII secolo), al civico 7 di via della Canonica, diretta da don Giuliano Giovannini. «La parrocchia offre un soggiorno fruibile a tutti con la richiesta del solo contributo spese», si legge sul sito internet www.casadelprete.it. Dove però, da nessuna parte, si specifica che si tratta di una struttura di carattere religioso. Anzi, si presenta il tutto come «un ambiente tranquillo e rilassante, dove poter ospitare quelle persone che vorranno trascorrere una vacanza in Toscana, a diretto contatto con una vita ed un ambiente umile semplice ed essenziale per assaporare i valori ed il dna del territorio oltre al fermare il tempo in questo scorcio di pietre e misteri storici nascosti, offrendo allo stesso tempo la possibilità della vacanza al mare e della visita alle città d’arte e siti archeologici, in assoluta autonomia». E le diverse tipologie di camere, illustrate con dovizia di fotografie, si chiamano «monsignore», «proposto», «perpetua», «sacrestano». Sarà stata questa strategia di marketing che gioca sul filone clericale per intercettare i pellegrini 2.0 ad urtare la suscettibilità di qualche «beghina» di paese? Non proprio. A destare «sospetto» è piuttosto - come spiega Rugo – l’ambiguità di informazioni sulla natura commerciale o meno della struttura.

«IL gruppo consiliare che rappresento – spiega l’esponente di Responsabilità Civica – ha avviato una serie di accertamenti di varia natura sulla gestione delle Parrocchie presenti nel Comune di Bibbona. Accertamenti che si sono resi necessari a seguito di segnalazioni trasmesse da alcuni cittadini che lamentavano presunte irregolarità sulla gestione dei beni della chiesa e sulla mancata attuazione di interventi manutentivi e di restauro che risultavano essere stati finanziati per intero dal Comune di Bibbona. I cittadini hanno denunciato anche la creazione di una struttura ricettiva di pregio in quella che fu la casa canonica della chiesa di Sant’Ilario». Accertamenti confermati dallo stesso sindaco Massimo Fedeli. Che però chiarisce. «L’istruttoria non si è ancora conclusa, ma dalle informazioni sommarie che ci sono arrivate, non risulta che sia mai stata svolta attività commerciale in quella struttura. Risulta un solo ospite, per alcuni giorni, mesi fa. Sì, è vero, hanno fatto una bella ristrutturazione, l’ambiente è elegante. Se hanno fatto un bel lavoro, buon per loro, il Comune non entra nel merito di come la parrocchia e la diocesi spendono i loro soldi».

Al centro degli accertamenti tributari però ci sarebbero anche i lavori di manutenzione, finanziati per circa 44 mila euro dal Comune di Bibbona attraverso gli oneri di urbanizzazione, per alcune strutture delle parrocchie. E tra questi interventi ci sarebbe anche la «Casa del prete».

E non finisce qui. «Alcuni residenti - alza il tiro il capogruppo della lista civica – hanno identificato nella frazione de La California la località oggetto dell’arresto dei gigolò che ricattavano un sacerdote della provincia livornese». «In quella struttura non ha soggiornato nessuno», è il commento lapidario di don Giovannini. Tutte maldicenze di paese? Intanto della vicenda è stato informato anche il vescovo di Volterra, sotto la cui diocesi ricade Bibbona. Omnia munda mundis, scriveva il Manzoni. Poi, chi di dovere chiarirà.

paola zerboni