«Basta eliminare quel cavalcavia per resuscitare le Terme del Corallo»

Azienda livornese studia percorso alternativo con sottopasso

Il rendering del progetto e l'ingegner Francesco Cicora

Il rendering del progetto e l'ingegner Francesco Cicora

Livorno, 15 settembre 2014 - È il sogno, per ora, proibito di ogni livornese: l’eliminazione del cavalcavia della stazione. Ipotesi accarezzata anche dall’amministrazione Nogarin che l’ha inserita nel programma elettorale: nel paragrafo delle infrastrutture si parla di «realizzare un sottopasso in piazza Dante e abbattere così il cavalcaferrovia, liberando finalmente il parco delle Terme del Corallo». Un intervento che potrebbe essere il punto di partenza per ridare vita e dignità al complesso delle Acque della Salute, in grave stato di abbandono e degrado. In proposito esiste uno studio realizzato da un’azienda livornese, specializzata nell’esecuzione di sottoattraversamenti ferroviari in situazioni complesse, che ha analizzato la fattibilità di un percorso alternativo in sostituzione del cavalcavia. Si basa sull’esecuzione di un sottopasso della stazione da realizzare all’altezza dell’ingresso carrabile al fabbricato delle Poste. Secondo il progetto, ideato dall’ingegner Francesco Cicora, il tracciato nascerebbe dalla rotatoria di piazza Dante percorrendo il tratto iniziale in curva di via degli Acquedotti per poi distaccarsene e, attraversando il parco, discendere verso l’imbocco del sottopasso. Superati via Orosi, il fascio di binari e via Banti il tracciato risalirebbe verso il Rio Cigna superandolo con un ponte, curvando verso valle e proseguendo sulla riva destra del torrente, fiancheggiando poi il complesso delle Due Torri per ricongiungersi a via degli Acquedotti. L’esecuzione di un tale progetto, che l’ingegner Cicora ci ha illustrato fornendone anche il rendering, arrecherebbe durante i lavori pochissimo disturbo alla viabilità della zona e solo successivamente alla sua messa in servizio si procederebbe alla demolizione del cavalcavia e alla sistemazione delle aree residue. È stato fin qui descritto e illustrato (come da rendering) un possibile tracciato di pura e semplice sostituzione del cavalcavia ma in realtà, superato il Rio Cigna ci si potrebbe anche riallacciare alla viabilità della Porta a Terra migliorandone notevolmente il collegamento di rientro verso la città. «Si potrà inoltre collegare rapidamente il parcheggio a servizio della stazione e - spiega Cicora - dalla demolizione dei ruderi dell’area dei “punkabbestia”, si potrebbe recuperare una zona per l’ampliamento dell’attuale parcheggio. Infine, in corrispondenza del cavalcavia demolito si potrebbe realizzare un altro sottopasso di piccole dimensioni destinato ad accogliere un percorso ciclopedonale. «Ho investito energia in questo progetto — prosegue — per il desiderio di mettere modestamente il mio bagaglio di esperienze professionali a disposizione di una città la cui rete stradale urbana a mio parere ha subito nel passato interventi caratterizzati da insufficiente visione strategica».