Azienda rifiuti, il presidente della commissione va in Questura

Tensione sull'inchiesta per il funzionamento dell'azienda rifiuti

Raccolta di rifiuti (Foto Novi)

Raccolta di rifiuti (Foto Novi)

Livorno, 30 giugno 2015 - Brandiva una cartellina dicendo che aveva cose da Procura della Repubblica. Andrea Marzovilla, incaricato dal sindaco Filippo Nogarin di elaborare il piano industriale di Aamps con un contratto semestrale, ha fatto saltare sulla seggiola tutti i membri della commissione d’inchiesta che cerca di fare chiarezza sulla gestione della società dei rifiuti. Sembra che lo stesso Marzovilla abbia fatto protocollare tutto il materiale ora al vaglio del segretario generale del Comune Giuseppe Ascione. All'indomani della riunione, il presidente della commissione Andrea Raspanti si è recato in Questura sembra per denunciare l’accaduto, ovvero che in Comune c’era una cartella sulla quale erano state spese pesanti e preoccupanti parole. Sulla commissione d’inchiesta c’è stata anche netta presa di posizione dell’assessore al bilancio Gianni Lemmetti che ha chiesto la convocazione a porte aperte.

«La commissione è stata secretata poi però ho letto notizie sulla stampa e credo sia necessario che siano fatti controlli per capire cosa è successo». «Se ci sono delle regole – dice Lemmetti – queste devono essere osservate, soprattutto per il rispetto dei cittadini. Se qualcuno ha violato il regolamento io allora invoco il principio della trasparenza».

Lemmetti ha scritto al presidente Raspanti che ha inoltrato la richiesta al segretario generale, sarà lui a stabilire se è possibile cambiare la modalità di convocazione della commissione d’inchiesta ma al momento l’istruttoria del segretario generale non è ancora disponibile. I venti su Aamps sono minacciosi di guerra proprio mentre l’azienda, guidata ora da Iacomelli, cerca di uscire dal pantano dei conti. Ieri mattina assemblea per discutere sul decreto degli enti locali 78/2015 che dà la possibilità al Comune di ribaltare sulle tariffe dei prossimi anni i crediti inesigibili, ovvero quelli che non sarà più possibile riscuotere come nel caso, ad esempio, del fallimento di una impresa. Per l’azienda dei rifiuti si tratta di quasi 4 milioni di euro, 3 milioni 820mila euro per l’esattezza, che potranno essere spalmati anche sui prossimi tre anni.

Si tratta di un’altra stangata per le tasche dei cittadini virtuosi che devono pagare anche per quelli che non pagano. Il Comune si è preso venti giorni per valutare gli effetti del decreto 78/2015 sul bilancio di Aamps. Bilancio che, ad oggi, è ancora orfano dei 5 milioni di euro richiesti al Comune. «Sono a bilancio come prestito ponte – dice Lemmetti – ma saranno erogati solo quando la società presenterà il piano industriale». Piano industriale che è stato predisposto da Marzovilla ma sul quale pare abbia pesantemente messo le mani il presidente Iacomelli.