Autostrada Tirrenica "tagliata", Nencini frena: "Nessun accordo"

Il viceministro smentisce le indiscrezioni che vorrebbero la variante lasciata così com'è fino a Grosseto

Un casello autostradale

Un casello autostradale

Cecina (Livorno), 24 ottobre 2014 - Variante superstrada fino a Grosseto sud, con una manutenzione "minima" (neanche la corsia d'emergenza per capirsi) ma nessuna barriera, nè pedaggio o cartello a sfondo verde. Secondo indiscrezioni successive all'incontro tra il sottosegretario Lotti, uomo di fiducia del premier Renzi, e i soci privati di Sat questa sarebbe la bozza dell'accordo trovato. Un'ipotesi che ridimensiona il progetto del corridoio tirrenico  (così come i sipo costi) e lo avvicina al progetto Anas 2001, l'unico finora che era riuscito a metter tutti d'accordo e che rappresenta ancora oggi la soluzione indicata da chi si oppone all'autostrada. 

Autostrada sì quindi, ma solo da Grosseto a Tarquinia e poi fino a Civitavecchia e senza tracciati alternativi. Sat dovrebbe farsi carico della messa in sicurezza della superstrada: risorse private su una strada statale ma non è ben chiaro con quale vantaggio per la società promotrice del progetto Tirrenica. Ma si tratta di indiscrezioni, appunto, che il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini ha subito ridimensionato, per non dire smentito. "Sul mio tavolo non c'è niente, nessun accordo.Si tratta di una fuga in avanti, con Sat ci siamo aggiornati e ci rivedremo tra un mese". Trenta i giorni durante i quali Sat dovrà risolvere le proprie beghe interne, con alcuni soci che sembrano in procinto di "ritirarsi", e, sempre secondo indiscrezioni, ripresentare un nuovo piano finanziario adeguato ai nuovi volumi di traffico (ridotti) e alle risorse da investire (ridottisime). "Trovo piuttosto singolare che Sat voglia realizzare solo il tratto di autostrada senza progetto e non quello per cui i lotti sono già pronti" ha commentato scettico l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli "Mi auguro che siano solo indiscrezioni".

Soddisfatto sarebbe invece il sindaco di Cecina Samuele Lippi. "Lasciare la variante Aurelia così com'è? E' quello che chiediamo". E poco importa se questo vorrebbe dire rinunciare alle opere collaterali (come il cavalcavia a Donoratico o la bretella a Cecina che però a quel punto non servirebbe più dal momento che l'uscita 'centro' non verrebbe chiusa). Non si fida affatto invece Alessandro Lucibello, coordinatore No Sat della Bassa Val di Cecina. "Sono solo chiacchiere, difficile commentare. Aspettiamo perlomeno che Sat ritiri il progetto attuale. Ben sarebbe lasciare la variante così com'è, lo diciamo da tempo, ma a quale prezzo un privato come Sat si farebbe carico della sua messa in sicurezza?".

Altro nodo da sciogliere sarebbe il casello all'altezza di Vada, e quei 60 centesimi per pochi chilometri riasfaltati, "anticipo" di un tratto di autostrada che avrebbe dovuto essere realizzato nel giro di tre-quattro anni. "Se dovessero essere confermate queste indiscrezioni e varato un nuovo progetto ci faremo carico di chiedere l'apertura della barriera al traffico della superstrada - dice Lippi -. Senza autostrada quel casello non ha più ragion d'essere".

Cecilia Morello