Arresto di monsignor Benvenuti: sigilli a Villa Vittoria a Piombino

L'immobile, della Fondazione Kepha, è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta condotta dal Comando di Bolzano

A sinistra il monsignore a destra il collaboratore

A sinistra il monsignore a destra il collaboratore

Piombino, 10 febbraio 2016 -  Sigilli in cittadella a Villa Vittoria, uno dei simboli della storia di Piombino, passata e recente. La villa, della Fondazione Kepha, è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta condotta dal Comando di Bolzano che ha portato al clamoroso arresto di Monsignor Patrizio Benvenuti accusato di una truffa da 30 milioni di euro. Una vera «bomba» in città, perché tanti avevano avuto modo di frequentare le iniziative di beneficenza: il prelato era stato ricevuto anche in Comune dall’allora sindaco Gianni Anselmi, addirittura Katia Ricciarelli aveva fatto da madrina ad una delle iniziative della fondazione. E poi la villa, un pezzo di storia di Piombino.

Il palazzo a picco sul mare da cui si gode un panorama eccezionale sull’Elba, venne fatto restaurare da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e principessa di Lucca e Piombino ai primi dell’Ottocento. Si narra che vi abbia soggiornato anche Leonardo da Vinci nel 1502 chiamato in città come ingegnere militare. Nella storia più recente era stata la dimora di lusso degli amministratori delegati e direttori della Magona. Dal 2009 la villa è passata alla Fondazione Kepha, presidente monsignor Patrizio Benvenuti. E sono cominciate le iniziative di beneficenza e solidarietà. A dir vero un po’ «misteriose».

Ultimamente era stata posta in vendita su una serie di siti specializzati in immobili di lusso. Monsignor Benvenuti, residente alle Canarie, avrebbe truffato quasi 300 persone anziane, molte di esse residenti all’estero, per una somma complessiva di 30 milioni di euro. Secondo l’accusa il prelato si faceva versare il danaro destinato alla sua fondazione umanitaria Kepha ma in realtà finiva ad un’associazione per delinquere, attiva in Italia e all’estero che commetteva svariati reati di truffa, riciclaggio e in ambito tributario. Infine nei confronti del francese Christian Ventisette, 54 anni e fidato collaboratore del monsignore, è stato spiccato un mandato di cattura internazionale. A scopo preventivo la Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro la villa in Cittadella a Piombino.