Arrestato in Portogallo il killer del catamarano evaso dall’Elba il 21 aprile 2014

Filippo Antonio De Cristofaro riuscì a fuggire dopo tre giorni di permesso premio dal carcere di Porto Azzurro

Filippo Antonio De Cristofaro

Filippo Antonio De Cristofaro

Porto Azzurro (LIVORNO), 20 maggio 2016 - E’ terminata a Sintra, un piccolo villaggio a 30 chilometri da Lisbona, la latitanza di Filippo Antonio De Cristofaro, condannato all’ergastolo per l’omicidio del catamarano ed evaso il 21 aprile 2014, durante un permesso premio di tre giorni nel periodo pasquale, dal carcere di Porto Azzurro. Gli agenti della Polizia di Stato di Ancona lo hanno fermato a bordo di un treno diretto nella capitale portoghese. Al momento dell`arresto De Cristofaro aveva un passaporto, una carta di identità e una patente nautica italiane contraffatte e intestate a un nome di fantasia, Andrea Bertone, oltre a 5.900 euro in contanti. Nonostante l`aspetto dimesso, è stato comunque riconosciuto dai poliziotti italiani in missione. La cattura del latitante è stata possibile grazie alla cooperazione tra i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, quelli dello Sco della Polizia di Stato, i nuclei speciali della Polizia portoghese e con il coordinamento di Eurojust. De Cristofaro si rese autore, il 10 giugno del 1988, dell`omicidio di Annarita Curina, 34enne skipper pesarese, per appropriarsi del suo catamarano. La vittima fu stordita col valium, accoltellata e finita con tre colpi di machete, per poi essere buttata in acqua al largo della costa di Senigallia (An) dall`uomo e dalla sua giovane amante, la cittadina olandese Dyana Beier, all`epoca 17enne. La coppia fuggì verso le coste del Nord Africa, dove fu localizzata dalle indagini della Squadra Mobile anconetana e arrestata il 21 luglio del 1988, nel porticciolo della cittadina tunisina di Ghar El Melh. Al processo la minore venne condannata a 6 anni e 6 mesi di reclusione, mentre De Cristofaro all`ergastolo; il 6 luglio del 2007, durante un permesso premio, l’uomo è evaso dal carcere di Opera (MI) ma è stato catturato il mese successivo a Utrecht in Olanda dalla Polizia dei Paesi Bassi. Il 5 novembre 2007 venne estradato da Amsterdam in Italia e tradotto prima al carcere romano di Rebibbia e poi in quello di Porto Azzurro, sull`Isola d`Elba da dove, una seconda volta, riuscì a evadere il 21 aprile 2014, durante un permesso premio di tre giorni nel periodo pasquale. Le indagini sono state riavviate dalla Sezione catturandi della Squadra Mobile dorica, prima con la Procura Generale presso la Corte d`Appello di Ancona e poi con la Procura della Repubblica di Milano, e culminate con la cattura in Portogallo di questa mattina. Gli agenti hanno dato esecuzione a un mandato di arresto europeo dopo lunghe indagini durate due anni, supportate anche da intercettazioni telefoniche con tracciamento internazionale, nel corso delle quali le ricerche si erano estese all`Ucraina e all`Albania, Paesi dove vantava conoscenze che ne potevano favorire la latitanza; nonchè alla Francia e all`Olanda, dove aveva anche vissuto (la figlia, Caroline De Cristofaro, è una nota giornalista televisiva olandese). Lo sviluppo delle indagini aveva poi fatto restringere le ricerche degli investigatori anconetani in Portogallo.