Piombino, 30 giugno 2016 - Un operaio in pensione, già in forza alla Lucchini, è ricorso alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti di Firenze per farsi riconoscere i benefici conseguenti all’esposizione all’amianto durante il periodo in cui è rimasto alle dipendenze della società siderurgica a Piombino. L’operaio, oggi 74enne, residente a Monteverdi Marittimo, ha presentato, a sostegno della propria richiesta, una certificazione Inail del 3 giugno 2013 nella quale si attestava l’esposizione all’amianto del dipendente Lucchini, addetto alla fossa di colatura, per quasi undici anni, dal primo settembre 1971 al 30 giugno 1982. A contrastare la richiesta dell’operaio si è attivata l’Inps che, in via principale, ha eccepito l’inammissibilità delle domanda in quanto proposta dopo il collocamento a riposo del dipendente nonché l’avvenuta prescrizione (la domanda introduttiva dell’operaio è del 9 gennaio 2014). Il giudice ha disatteso l’ eccezione di parte dell’istituto di previdenza perché lo status di pensionato non è stato considerato di impedimento alla richiesta dell’ex lavoratore mentre ha ritenuto fondata l’eccezione di prescrizione (nella sostanza oltre i cinque anni a ritroso rispetto alla domanda del 9 gennaio 2014 la legge non consente di andare). Per questo motivo motivo il ricorso dell’operaio è stato ritenuto parzialmente fondato e l’Inps, competente per territorio, è stata quindi invitata a prendere atto, con le conseguenze del caso, dell’esposizione all’amianto dell’operaio per il periodo accertato dal primo settembre 1971 al 30 giugno 1982. Le spese di giudizio sono state compensate.
ArchivioAmianto, il giudice dà ragione dall’operaio