Alice, studentessa geniale, porta Cecina nello spazio

Ha solo 19 anni. Eppure il suo progetto è stato selezionato come il migliore tra quello presentati da giovani italiani al concorso promosso dall'agenzia spaziale europea

Alice Antonelli

Alice Antonelli

Cecina (Livorno), 2 maggio 2016 - ALICE ha 19 anni e due grandi occhi spalancati sul mondo. E' all'ultimo anno del liceo scientifico Fermi ma ieri mattina è partita per l'Austria: rappresenta l'Italia dopo aver sbaragliato la concorrenza di due laureandi del Politecnico di Torino al concorso promosso dall'agenzia spaziale europea, Esa, 'Youth for space challenge'. Alice Antonelli vive a Montescudaio, figlia di due florovivaisti, sogna di diventare ingegnere aerospaziale, progettar aerei e pilotare ultraleggeri anche se non è mai salita su un aereo di linea.

“Ho sempre avuto la passione per le macchine volanti”. E quella passione l'ha portata all'aeromodellismo, 'mascotte' data l'età dell'associazione cecinese Gac che l'ha adottata e permesso di scoprire un mondo. Il progetto che l'ha portata in Austria parte anche da qui: un piccolo aereo monoala collegato ad un pallone sonda che può registrare qualunque tipo di dati, dalle analisi meteo all'inquinamento alla conformazione topografica.

Il progetto.  “Il pallone è in lattice, ha un metro di diametro che salendo si gonfia fino a sette metri a causa della minore densità dell'aria. Raggiunti i 30mila metri di altezza il pallone scoppia e lascia cadere il monoala, senza fusoliera, dotato di una piattaforma elettronica alla quale sono collegati dei sensori. Il gps invece permette al mono ala di ritornare alla base: le stazioni meteo generalmente lanciano anche 4 palloni sonda al giorno, ma poi li perdono, con spreco di risorse e possibili danni dalla caduta”.

Alice il suo progetto sta provando anche a realizzare. Ha acquistato una stampante 3D, una di quelle più economiche, ma quando è arrivata era tutta smontata, stile Ikea, e il manuale era un mattone in cinese. Lei non si è persa d'animo, e l'ha montata da sola in pochi giorni. Per Alice passare dall'idea alla creazione è un attimo: gli stessi sensori che potranno essere applicati sul suo pallone sonda li ha testati in camera sua. “Ho due sorelle più piccole quindi ho messo due sensori a diverse altezze alla porta d'ingresso. A secondo di quale sorella entra - racconta ridendo - si attivano e io so che stanno invadendo il mio spazio”.

Elaborare il progetto per il concorso dell'Esa le ha permesso di avere un mentore, una sorta di tutor, Francesco Spina, ingegnere aerospaziale dell'Eac (European Astronaut Center), al quale le capacità di Alice non sono sfuggite. E' anche grazie a lui se potrà fare uno stage all'Esa senza attendere la finale del concorso. “Sono una nerd? Forse un po'”. Ma intanto pensa anche alla maturità. “Potrei portare questo progetto, che oltre a finalità scientifiche ne ha anche umanistiche. Da quell'altezza si vede quanto siamo piccoli e quanto siamo tutti uguali, sarebbe bello poter avere un pallone sonda in tutte le scuole”.

E presto potrebbe essere lanciato per la prima volta: il sindaco di Guardistallo è rimasto molto colpito da Alice e l'ha messa in contatto con due ingegneri dell'Ipsia per realizzare la componente meccanica e quella elettronica, mentre il monoala lei lo ha già costruito da sola, polistirolo e vetroresina. “Forse ce la facciamo per giugno, sarebbe un sogno” e l'emozione le fa spalnacare ancor di più gli occhi. Ora dovrà convincere, in inglese ovviamente, la giuria in Austria. Ma Alice ha già vinto.