Aamps: si dimette il presidente del Consiglio comunale, ritirate le deleghe a Gordiani

Nel day after del consiglio fiume sul concordato preventivo, si consuma lo strappo Beppe Grillo su twitter: "Le municipalizzate sono le mangiatoie di partiti e sindacati, ma la festa è finita"

L’assessore Giovanni Gordiani

L’assessore Giovanni Gordiani

Livorno, 1 dicembre 2015 - Il sindaco Filippo Nogarin scrive all’assessore Gordiani e gli ritira le deleghe all’Ambiente. Nell day after del consiglio fiume con cui si è votato l’atto di indirizzo per avviare la procedura di concordato preventivo in continuità di Aamps - ma con emendamento che dà mandato a Nogarin di richiedere oggi alcda dell’azienda di far slittare di una settimana l’assemblea dei soci per aprire un tavolo di confronto con l’indotto - si consuma lo strappo definitivo tra Gordiani e la giunta 5 Stelle che guida Livorno.

"Frena, Filippo, frena - aveva detto ieri sera l’assessore. Mi assumo la responsabilità di questa lentezza se la decisione porterà a frenare per lavorare tutti insieme. Altrimenti ti tolgo la spina nel fianco e me ne vado. Io su quella macchina guidata da un altro non ci sto". E Nogarin l’ha fatto scendere.

Il popolo 5 Stelle è tutto con Nogarin. E su twitter il leader Beppe Grillo è irrefrenabile: "Le municipalizzate sono le mangiatoie di partiti e sindacati - scrive , ma la festa ora sta finendo. A Livorno si volta pagina".

Intanto la presidente del Consiglio comunale di Livorno, Giovanna Cepparello (lista civica Buongiorno Livorno) ha formalizzato stamani le dimissioni dall'incarico che ha ricoperto dall'inizio del mandato a Filippo Nogarin (M5s) come sindaco.

La presidente aveva preso parte al voto ieri in consiglio comunale sull'emendamento che di fatto rinvia di una settimana la decisione sul concordato per l'azienda di raccolta di rifiuti Aamps, esprimendo parere contrario. "Da una parte ieri in Consiglio - ha spiegato Cepparello - ho sentito il dovere di prendere posizione su un atto così importante per la città, opponendomi a una decisione che rischia di far ricadere sulle spalle delle aziende dell'indotto Aamps gli errori del pubblico e di portare la stessa azienda municipalizzata al fallimento. Dall'altra ho espresso un voto di protesta contro il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale nel processo decisionale sulla questione Aamps. Ma votare significa essere partigiani e abdicare di conseguenza al ruolo superpartes legato all'incarico che fino a oggi ho ricoperto".