Città aperta: Roma, 70 anni di oro e piombo

Il commento di Pier Francesco Listri

Pier Francesco Listri

Pier Francesco Listri

Firenze, 5 settembre 2015 - Fu nel settembre del 1945 che uscì nei cinema finalmente liberi il capolavoro di Rossellini, Roma città aperta. Sono passati dunque 70 anni esatti. Ma di quel capolavoro, entrato nella memoria collettiva, si ricorda la terribile scena della donna romana, Anna Magnani che corre disperatamente dietro al camion in cui il marito è prigioniero dei nazisti. Il film uscì in un momento in cui si viveva una nuova alba di libertà, di speranze e di promesse. Settant’anni precisi. Sei Pontefici e dodici Presidenti della Repubblica; nei palazzi alti romani politici di diverso indirizzo hanno abitato e deciso. Oro e piombo, naturalmente, com’è per ogni città con alcune punte di apparante tripudio: Anita Ekberg che si tuffa nella fontana di Trevi negli anni della Dolce Vita.

Roma città aperta fu visto dai romani e dagli italiani all’alba della trovata libertà: correvano speranze, impegni a ricostruire, volontà di pace e di civile benessere. Imbarazza istituire, com’è naturale, un confronto fra i momenti di quel film terribili e i momenti della inquieta pace di oggi, anche ricordando la Roma sottoproletaria di Pasolini disperata ma non infelice cantata dal poeta fra il Testaccio e il Tevere. Cos’è successo? Quanto s’è guadagnato e quanto oggi sembra che si stia perdendo. Oro e piombo, s’è detto, fanno la storia anche delle più grandi città.

Ma v’è un divario abissale al confronto odierno fra quelle speranze nate dal dolore e le potenzialità perdute nonostante i 70 anni di pace e crescita italiana. Sembra che Roma stia cavalcando la crisi generale con incredibile errore. Sporcizia, sprechi edilizi, maneggi politici, infiltrazioni mafiose e incapacità di fronteggiare tutto questo. Al di là dell’amore per il cinema, forse, nel settantesimo, Roma dovrebbe riproporre nei suoi cinema quel film carico di dolore ma anche di speranza. Forse la corsa di Anna Magnani non è ancora finita.