"Due mari" di... Problemi

Il vicedirettore de La Nazione risponde ai lettori

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Il vicedirettore de La Nazione Mauro Avellini.

Firenze, 30 agosto 2015 - Caro direttore, mi sembra patetico che ancora una volta ci si appelli alla sfortuna per l’ennesimo blocco dei lavori sulla Siena-Grosseto. E’ una storia che va avanti da troppo tempo e la nostra Salerno-Reggio Calabria ce l’abbiamo in casa. Vorrà dire che prenderemo il treno. Ah, pardon, non c’è nemmeno quello.

Un pendolare arrabbiato

Siena e Grosseto sono più lontane, abbiamo scritto ieri. La distanza però non è la somma dei chilometri in più da fare sulle colline che sovrastano l’Ombrone per altri tre mesi, ma è il cumulo dei ritardi che da 50 anni separano il Tirreno dall’Adriatico. Ci sono già una società pronta a mettere il pedaggio e qualche poltrona da occupare. Eppure l’autostrada ancora non c’è. Come non ci sono i soldi per decine di lotti e nemmeno i progetti per un altro pezzo della «Due Mari». Non era prevedibile la crepa in galleria nei giorni del grande rientro, per carità, ma a volte i guai sono un avvertimento. I tecnici e le maestranze sono qualificati e faranno presto, come quelli impegnati sulla ferrovia, stessa tratta, danneggiata dall’alluvione. Ma è un film già visto. Sulla strada che anche per l’Europa dovrebbe unire oriente e occidente. E sui binari che dal 1966 a oggi (allora abbandonarono i binari alle erbacce fino agli anni ’80) vengono regolarmente sommersi dall’acqua. E’ l’inefficienza che rincorre il destino.