Venerdì 26 Aprile 2024

India, alziamo il prezzo

Il vicedirettore de La Nazione risponde ai lettori

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Firenze, 19 dicembre 2014 -  Caro direttore, vabbè, l’Italia è abituata a farsi trattare a pesci in faccia. Ma mi ha fatto male la decisione del Comune di Firenze (governato fino a poco fa dal sindaco Renzi, attuale premier) di dare le chiavi della città a un attore indiano di certo bravo ma poco noto ai più, quando i nostri due marò restano a marcire proprio in India...

Nandina Gressi, via mail

Il 15 febbraio  saranno tre anni dall’episodio che ha messo nei guai i due fucilieri della Marina a seguito dell’uccisione di pescatori indiani scambiati per pirati. Abbiamo commentato la vicenda decine di volte, criticato il comportamento di quattro ministri degli Esteri, ma non è cambiato niente. Hanno fatto venire un ictus a Latorre, azzerato la vita di due famiglie, ma gli indiani non hanno ancora concesso il diritto ad un normale processo. Due volte in Italia, due volte siamo stati capaci di rispedirli laggiù. Uno dei due marò è qui a curarsi e deve rimanerci, l’altro deve tornare con l’aiuto della diplomazia internazionale. Quanto ai rapporti tra i due paesi bisognerà dare qualche segnale forte, sacrificando per una volta la bilancia commerciale e l’interesse di qualche imprenditore. Ma incitare all’odio, mettere il bavaglio alle idee, imporre steccati culturali e mortificare il genio artistico, qualunque esso sia, è roba da talebani, non da italiani. Lasciamogli fare qui da noi tutti i film e i matrimoni da favola che vogliono, magari alzando il prezzo. Ma basta sconti all’India sulla vicenda marò.