Il gran caldo che fa notizia

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 6 luglio 2015 - Caro direttore, da qualche giorno siamo bombardati da notizie, in tv e nei giornali, sull’eccezionale ondata di calore che stiamo vivendo in questi giorni. La natura è impazzita.

Giorgio Camillini, Grosseto

Caro Camillini, è estate e fa caldo. Quando sarà inverno, farà freddo. Le confesso che al netto delle giuste riflessioni sui cambiamenti climatici che sicuramente ci sono e di cui è giusto parlare e tener conto, tutti questi discorsi sul clima annoiano un po’. Nel giornale ne parliamo, ma il meno possibile. Perché se a luglio ci sono punte di 37/38 gradi siamo nella normalità, anzi è giusto che sia così.

Sono i normali ritmi della natura, che forse non siamo più abituati a osservare, o seguire. Anche questi continui allarmi, o lamentele di danni all’agricoltura, sono eccessivi. Il problema non è se a luglio fa caldo, ma se non lo fa per bene, come accadde lo scorso anno, quando piovve spesso e andarono a male uva e olivi. Noi moderni siamo poi fortunati, e abbiamo l’aria condizionata. Immagini come si stava, e si lavorava anche negli uffici, fino a qualche anno addietro.