Ignorare il Califfo, errore mortale

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 25 maggio 2015 - CARO DIRETTORE, le confesso che questa avanzata del Califfo, o come diavolo si chiama, preoccupa e non poco. La storia a volte si ripete, e pare di assistere al sorgere di altri ’mostri’’ che hanno insanguinato il secolo scorso. Anche di Hitler all’inizio non si preoccupava nessuno...

Giovanni Salvini, Empoli

CARO SALVINI, preoccupa non solo il Califfo ma soprattutto l’incapacità finora mostrata dall’Occidente e in fondo anche dagli altri stati arabi di farvi in qualche modo fronte. Pare quasi che tutti sperino in una sorta di ‘autodissoluzione’ del problema, che il Califfo si calmi da sé, e prima o poi si accontenti di quanto conquistato. La storia, che lei giustamente tira in ballo, ci ricorda però che certe spinte non si fermano mai per conto proprio, e c’è sempre bisogno di qualcuno o qualcosa che le arresti. L’ignavia imbelle dell’Occidente è in questo senso allarmante. Gli americani non ne vogliono sapere, e si sono interessati del Medio Oriente solo per acquisire posizioni dominanti per sfruttare il petrolio, l’Europa anche. Di questo passo, se non ci diamo una mossa, ci ritroveremo il nuovo Hitler alle porta di casa. E poi direttamente in casa.