Genere neutro? No, grazie

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 17 aprile 2015 - Gentile direttore, leggo su ‘La Nazione’ di iniziative per eliminare le differenze di sesso e abbracciare il neutro. Alla Casa Bianca il bagno neutro c’è già. In Svezia hanno selezionato 170 nomi che vanno bene per uomini e per donne e hanno introdotto il pronome neutro ‘Hen’ al posto di ‘Han’ e ‘Hon’. Dove andremo a finire?

Mario Capecchi, Firenze

C ARO CAPECCHI, sarò all’antica ma io resto della Genesi, con Dio che «maschio e femmina li creò». Poi mi rendo conto che il mondo è cambiato, che la società assume contorni sfaccettati, che l’evoluzione del costume riflette l’essenza stessa dell’uomo e che quindi serve affrontare i cambiamenti con una mentalità aperta e aperta al nuovo... Mi rendo conto di tutto, ma il bagno neutro no. Il bagno neutro non me lo potete proporre a modello, perché un modello non è. Si può, anzi si deve accettare quello che è diverso da noi e che non la pensa o la vive come noi, ma inventarsi qualcosa di nuovo, addirittura un nuovo "genere", è al di fuori del mio credo. Penso che in tutto questo ci sia molto dell’ideologia del politicamente corretto che sta invadendo i media di tutto il mondo, e che ci tiene sotto scacco. Noi, per quanto potremo, cercheremo di restare immuni da questa moda