Quanto costa tagliare i costi

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 28 aprile 2015 - Gentile direttore, si torna a parlare di spending review ma l’impressione che al di là delle chiacchiere non si riesca a compicciare molto. Perché?

Giulio Casalini, Firenze

Gentile Casalini, il problema è che tagliare la spesa pubblica è facile a parole ma difficilissimo nel concreto. Perché ogni taglio ha un costo politico, e la politica fa fatica in certi frangenti ad assumersi le proprie responsabilità. Per quanto una spesa sia sbagliata, sproporzionata, fonte di diseconomie, ci sarà qualcuno che a quel taglio si vede diminuire qualcosa. E anche se quel qualcosa era un privilegio o uno spreco non sarà contento, e al momento opportuno, al voto, se ne ricorderà. Ognuno pensa che il privilegio e lo spreco siano sempre nel giardino altrui, e invece quando tocca a lui il taglio si trasforma in un’ingiustizia. È sempre stato così. Stavolta però qualche taglio dovrà davvero essere apportato, e non sarà indolore, perché il governo ha previsto già alcuni miliardi di risparmio, in mancanza dei quali aumenterà l’Iva. Prepariamoci.

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