Chi stacca l’acqua ha sempre torto

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 28 maggio 2015 - GENTILE DIRETTORE, rieccoci all’ennesimo distacco dell’acqua condominiale per colpa della morosità di un inquilino. Si chiudono i rubinetti anche di coloro che pagano regolarmente. Secondo me non è lecito e pertanto non si può obbligare i condomini corretti a farsi carico della morosità altrui.

Severino Bergamo, Firenze

CARO BERGAMO, questa vicenda dell’acqua tagliata a tutto il condominio perché uno dei condòmini non paga mi pare surreale. Certo, ci saranno dottissimi pareri legali che supportano la decisione dei concessionari dei servizi, e immagino che le varie società che erogano l’acqua si siano in qualche modo tutelate, ma pensare che a un utente virtuoso, che paga tutti i mesi le bollette, venga tolta l’acqua perché un vicino di casa fa il furbo mi manda fuori di testa. Il problema è tanto più grave nei condomini molto numerosi, quando le famiglie sono tante ed è più facile immaginare che per un motivo o per un altro qualcuno salti un turno. Adesso poi, con il crescente peso della crisi e della presenza di stranieri soggetti ai «mordi e fuggi» della residenza, il rischio è ancora più alto. Tra l’altro auterevoli legali consultati da La Nazione hanno spiegato che chi stacca l’acqua non ha mai ragione.