Non sono i muri a fermare il male

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Il direttore de La Nazione, Pier Francesco De Robertis

Il direttore de La Nazione, Pier Francesco De Robertis

Firenze, 5 settembre 2015 - La figlia dei due poveretti massacrati a Catania ha detto che la reponsabilità è dello Stato. Abbiamo permesso ai nostri governanti di accogliere tutti i migranti delinquenti che sono sbarcati in Italia... Se fossero i miei genitori non avrei avuto pace finché non avessi sgozzato il lurido colpevole materiale dell’omicidio, poi avrei cercato gli altri.

Vittorio Tavanti

Caro Tavanti, pubblico la sua lettera perché è, a mio avviso, il perfetto esempio di come ragiona il cittadino comune ma non deve ragionare lo Stato. Uno Stato di diritto, con tutte le carenze e i difetti che può avere il nostro povero Stato di diritto. Uno Stato di diritto che deve essere migliore dei cittadini che rappresenta, che deve guardare oltre le pulsioni del momento. e ragionare con la testa e non con la pancia. Il duplice omicidio di Catania è stato un atto efferato, simile a quello dei coniugi di Erba, nel comasco, o a quelli altrettanto celebri di Novi Ligure o di tanti altri casi. Non c’è evidenza di nessun tipo riguardo al fatto che esso sia una diretta conseguenza del fenomeno migratorio, né potrebbe esserci. Sarebbe bello se potessimo eliminare la violenza, i furti, i reati solo mettendo i muri alle frontiere. Allora forse sì, ne varrebbe la pena. Ma un Pietro Maso spunterebbe lo stesso.