Venerdì 19 Aprile 2024

Lettera dei cardinali al Papa, il giallo e le smentite. Sinodo inquieto. "Un nuovo Vatileaks"

Sinodo, dalla presunta lettera dei cardinali conservatori al Papa spariscono le firme di Scola, Piacenza, Erdò e Vingt-Trois. Per il custode dell'ortodossia Muller è un "nuovo Vatileaks"

Papa Francesco

Papa Francesco

Roma, 13 ottobre 2015 - Mistero sempre più fitto sulla lettera indirizzata al Papa a firma di una decina di cardinali conservatori, preoccupati per la svolta liberal al Sinodo sulla famiglia. Dopo le smentite dei diretti interessati, sul blog del vaticanista Sandro Magister, che per primo ha diffuso il testo della missiva, spariscono dalla lista dei firmatari i nomi dei cardinali Angelo Scola, Mauro Piacenza, del relatore generale dell’assise, Peter Erdò, e del presidente delegato André Vingt-Trois

A questo punto, stando al sito, i porporati autori della lettera sarebbero: Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, tradizionalista di ferro, molto stimato da Francesco, Thomas C. Collins, arcivescovo di Toronto, soprannominato il ‘Martini di destra’, Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York che ieri ha sbottato dicendo che "non ci sono solo i gay", Willem Eijk, arcivescovo di Utrecht, medico ed esperto di bioetica, Gerhard L. Müller, dal 2012 prefetto della congregazione per la dottrina della fede, considerato dai maligni l’Antipapa per eccellenza, Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, ostile alla svolta Kasper sui divorziati risposati, George Pell, prefetto della Segreteria per l’economia, Robert Sarah, ministro vaticano della Liturgia e soprattutto astro nascente dei fedelissimi alla Tradizione, e il venezuelano Jorge L. Urosa Savino, arcivescovo di Caracas.

Giallo chiuso? Niene affatto, perché, mentre il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, bolla come "atto di disturbo" al sereno svolgimento del Sinodo la pubblicazione del documento, l’autorevole vaticanista Gerard O’Connell sul sito del magazine dei gesuiti America rilancia: la missiva porta sì la firma di 13 padri sinodali, ma questi non coincidono con la lista pubblicata ieri da Magister. Lo stesso che venne espulso dalla Sala stampa vaticana per aver violato l’embargo sula pubblicazione dell’enciclica green. Al posto dei quattro cardinali, che hanno smentito di aver firmato la lettera, per O’Connell figurerebbero altri principi della Chiesa: Daniel N. Di Nardo, arcivescovo di Galveston-Houston, Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Città del Messico, Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontifica accademia per la vita e John Njue, arcivescovo di Nairobi. Immediata la smentita di Carrera a cui segue la puntualizzazione di Sgreccia: !Vedo che si inventano molte cose. Io non ho mai visto nessuna lettera". 

Chi, invece, non conferma né smentisce di aver firmato la missiva è il custode dell’ortodossia Muller, inviperito per la diffusione del testo. Per lui siamo davanti a "un nuovo Vatileaks". L’australiano Pell ammette di aver firmato una lettera indirizzata al Papa, "ma le firme sono sbagliate e soprattutto il contenuto è sbagliato". Mistero nel mistero, ecco il caso dell’intervista di Napier al settimanale statunitense Crux, in cui il sudafricano avrebbe contestato il diritto del Papa di scegliere i membri della commissione che redigerà la relazione finale del Sinodo. "Il cardinale – spiega padre Lombardi – ha chiesto di smentire l’intervista. Il suo pensiero è esattamente il contrario di quello uscito sul settimanale".  ‘Pasticcini vaticani’, twitta padre Spadaro, sotto la foto di un vassoio di dolcetti distribuiti a vescovi e uditrici in una pausa del Sinodo. Pasticcini, certo, aggiungiamo noi, e non solo alla crema...