Favola Leicester, se Golia perde

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Firenze, 4 maggio 2016 - Caro direttore, vero che il vostro giornale, come altri, hanno dedicato molto spazio alla vittoria della squadra di calcio del Leicester nel campionato inglese. Non mi intendo molto di pallone ma mi pare che sia stata data troppa importanza a un risultato sportivo che sarà stato anche eccezionale, ma tale resta.

Coriano Magi, Perugia

Caro Magi, aver dato tanto spazio al Leicester, piccola squadra di provincia che sfida e vince contro le corrazzate calcistiche multimiliardarie, è stata una scelta dettata dal fatto che non si è trattata di un’impresa solo calcistica, ma anche umana. Tutti l’hanno definita «una favola», e così in fondo è stato, perché è una di quella cose che accadono molto raramente, e che proprio per questo colpiscono la fantasia collettiva. In genere i più forti, i più ricchi, i più potenti, vincono sempre, e quando accade il contrario, è chiaro che il mondo intero si scuote. Se a prevalere sono la passione, il cuore, forse anche la follia, magari il caso o la fortuna, ecco che le gerarchie si invertono, e proprio per questo si desta grande interesse. Come vede il calcio c’entra ben poco. E’ una parabola della vita. 

Twitter @pierderobertis