Le regioni sono troppe

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 24 novembre 2015 - CARO DIRETTORE, ho visto che nei giorni scorsi i governatori delle tre regioni centrali, Toscana Umbria e Marche si sono riuniti a discutere di una possibile unificazione. Credo che in questo modo le particolarità del territorio andrebbero a perdersi. Insomma ho molte perplessità.

Carlo Bari, Ponsacco

CARO BARI,l’assetto regionale come è uscito dalla Costituzione va senza dubbio rivisto, e la prima cosa da cambiare è il numero delle regioni. Venti sono troppe, perché ce ne sono di piccole o di piccolissime, e pensi al Molise, che è grande come il comune di Firenze, o ad altre come la Basilicata o appunto l’Umbria. Le regioni dovrebbero avere una consistenza media abbastanza uniforme (la Lombardia invece ha 9 milioni di abitanti, la Valle d’Aosta 126mila) così da poter affrontare i problemi in maniera adeguata all’importanza dei compiti che loro riserva la costituzione. La possibile unione delle tre regioni centrali, di cui lei parla, anche se di là da venire è quindi una pista da seguire. Difficile che si faccia presto, ma che se ne parli è già un segnale importante.